Tumore del polmone, terapia target approvata anche per i primi stadi


A un anno esatto dalla presentazione dei risultati al congresso dell’Asco 2020, la Commissione europea ha approvato il farmaco target osimertinib per i tumori del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio precoce (IB-IIIA) che presentano mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR). L’approvazione si basa sui risultati senza precedenti dello studio di Fase III ADAURA, in cui osimertinib ha dimostrato o una riduzione dell’80% del rischio di recidiva della malattia o morte.

Circa il 15% dei pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule presenta una mutazione dell’EGFR e oggi il farmaco osimertinib è utilizzato anche in Italia nello stadio metastatico della malattia. La maggior parte delle diagnosi avvengono nello stadio avanzato, ma per circa un paziente su tre, il tumore del polmone viene diagnosticato in stadio iniziale e si può quindi ricorrere all’intervento chirurgico con intento curativo. Ciò nonostante, la recidiva è piuttosto comune in questi pazienti: quasi la metà di chi ha un tumore in stadio IB e tre quarti di chi è in stadio IIIA va incontro a una seconda diagnosi entro cinque anni. Ecco perché è così importante poetr contare su farmaci da poter utilizzare come terapie adiuvanti, ossia subito dopo l’intervento, per ridurre il rischio di ricadute.

“I risultati dello studio ADAURA che hanno permesso l’approvazione europea di osimertinib come terapia adiuvante (ossia ) per i pazienti affetti da NSCLC con mutazione di EGFR cambieranno la pratica clinica”, commenta Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Principal Investigator dello studio per l’Italia: “Una riduzione del rischio di recidiva o morte pari all’80% in una fase precoce, quindi trattabile con intento curativo, è un dato senza precedenti e con il potenziale di posizionare la terapie target come nuovo standard in questo setting”. L’approvazione rende possibile la somministrazione di osimertinib anche in adiuvante e rappresenta un’ottima notizia per i pazienti affetti da NSCLC con mutazione di EGFR. “Auspichiamo – conclude De Marinis – che tutti i pazienti che riceveranno questa diagnosi avranno accesso e potranno beneficiare di questo trattamento quanto prima anche in Italia, attraverso una modifica degli attuali percorsi diagnostico terapeutici”.



www.repubblica.it 2021-06-01 11:19:21

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