Melanoma iniziale, al via un progetto sulle terapie mirate per prevenire le ricadute


Mettere in piedi un grande studio clinico per chi è stato operato per un melanoma in stadio iniziale (II) con mutazione BRAF, per studiare l’efficacia dei farmaci mirati nel prevenire la ricomparsa del tumore. E’ questo l’obiettivo dell’Organizzazione Europea per la Ricerca e il Trattamento del Cancro (EORTC) che ha stretto una collaborazione con la farmaceutica Pierre Fabre.

 

Il melanoma è il tumore della pelle più pericoloso ed è anche quello in assoluto più in rapida crescita nella popolazione italiana: la sua incidenza è raddoppiata in soli 10 anni. Per il 2020 sono stati stimati 14.900 nuovi casi (8.100 tra gli uomini e 6.700 tra le donne) e nel complesso sono quasi 170 le persone che vivono in Italia dopo una diagnosi di melanoma. Inoltre, colpisce una fascia di età relativamente giovane: l’età media alla diagnosi è di 57 anni e un caso su cinque è diagnosticato tra persone con meno di 40 anni. Circa la metà di tutti i casi diagnosticati nel mondo presenta mutazioni a carico del gene BRAF, che è diventato un obiettivo chiave nel trattamento del melanoma metastatico con farmaci a bersaglio molecolare.

EORTC è un’organizzazione accademica di ricerca clinica internazionale con sede a Bruxelles, in Belgio. Promuove studi traslazionali e di fase 2 e 3 con un approccio integrato alle strategie terapeutiche e alla qualità della vita, e la sua rete comprende oltre 2.800 collaboratori coinvolti nel trattamento e nella ricerca sul cancro in più di 740 istituzioni di 30 Paesi.

“Purtroppo, ancora oggi, in troppi pazienti con melanoma in stadio II la malattia si ripresenta anche dopo rimozione chirurgica del loro tumore”, ha detto Denis Lacombe, ceo di EORTC: “È essenziale comprendere ulteriormente come trattamenti efficaci possano avere un impatto sulla recidiva. Siamo lieti di collaborare con Pierre Fabre, che porta una forte eredità e competenza in quest’area terapeutica, per fare davvero la differenza per le persone che vivono con il melanoma allo stadio II”.

Il disegno dello studio è attualmente in fase di approvazione da parte delle agenzie regolatorie. “La nostra partnership strategica su uno studio pionieristico di fase 3 conferma l’impegno in Ricerca & Sviluppo di Pierre Fabre in oncologia e, in particolare, nei tumori della pelle”, ha aggiunto Deborah Szafir, EVP, Responsabile della divisione Medical and Patient Centricity di Pierre Fabre: “Attraverso la nostra crescente esperienza negli inibitori di BRAF e MEK, puntiamo a rafforzare il nostro sostegno nei confronti dei pazienti con tumori della pelle”.



www.repubblica.it 2021-07-01 18:18:32

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