Conservanti alimentari alla sbarra: il caso dell’E319 in crackers e merendine



Si chiama butilidrochinone terziario (Tbhq), ma sulle etichette alimentari compare spesso con la sigla E319. È spesso presente in crackers, merendine, fritti da fast food e in gran parte degli alimenti che fanno parte della galassia sconfinata dei cibi “processati”. Nessun’altra funzione, se non allungare la shelf-life: la vita dell’alimento dall’ultimo stadio della produzione all’acquisto.

Un conservante insomma, che preserva forma e gusto del cibo sullo scaffale del supermercato, ma allo stesso tempo produce effetti immunotossici, ovvero indebolisce il sistema immunitario del suo consumatore.



www.repubblica.it 2021-07-26 19:16:40

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