“È trascorso ormai quasi un anno dalla sperimentazione ed effetti a lungo periodo non se ne sono visti”. È quanto afferma, in un’intervista al Giorno, il farmacologo Silvio Garattini, interpellato sui possibili effetti avversi dei vaccini. “Quello che abbiamo osservato in questi mesi, e in tutto il mondo, è che la maggior parte degli eventi avversi sono insorti a breve – sottolinea – per quasi l’80% dei casi nella giornata di vaccinazione o il giorno successivo, e comunque quasi totalmente entro una settimana dalla vaccinazione”.
E aggiunge: “In virologia di solito se non emerge una complicazione entro sei mesi, un vaccino è considerato sicuro. E così allo stato è”. Rispondendo ai no vax che vogliono sapere cosa accadrà tra 10 o 20 anni, Garattini sottolinea che “si pretende l’impossibile. Con questo criterio non dovremmo immettere sul mercato nessun farmaco e nessun vaccino”. E aggiunge: “C’è un eccesso di sfiducia. Quello che sappiamo oggi è che quelli contro il Covid-19 sono vaccini che hanno una buona efficacia alla quale corrispondono effetti negativi accettabili – precisa – Se consideriamo i danni che insorgono dal virus, il fatto che abbiamo sofferto 130mila vittime e ancora oggi abbiamo 60-70 morti al giorno, non c’è paragone”.
Infine per Garattini l’obbligo vaccinale “è l’ultima spiaggia. Quando abbiamo fatto tutto quello che si può fare per convincere tutti e non ci si è riusciti, si può arrivare anche a quello”.
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In un’intervista a BergamoNews, il fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri ha parlato anche di farmaci: “Entro fine anno potrebbero arrivare farmaci specifici contro il Covid-19, ma bisogna vaccinare tutto il mondo per scongiurare il rischio di avere nuove varianti più forti, magari resistenti alla vaccinazione, perché in questo caso si dovrebbero rifare vaccini per contrastarle”.
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www.repubblica.it 2021-09-13 20:03:25