Ad Ancona, l’ospedale si illumina di rosa per le pazienti



QUESTA volta a tingersi di rosa non è un monumento, ma un ospedale. Il motivo è impossibile non saperlo: oggi comincia il mese dedicato alla consapevolezza sul tumore al seno. E ad Ancora, simbolicamente, l’ospedale di Torrette si illumina per lanciare un messaggio concreto, perché accompagnato da reali novità per le sue pazienti.

“Diamo inizio ad un ‘ottobre in rosa’ speciale – dice Rossana Berardi, coordinatrice Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) Marche, ordinario di Oncologia e Direttrice della Clinica Oncologica AOU Ospedali Riuniti di Ancona. Ci saranno, infatti, iniziative per la diagnosi precoce, tra cui visite senologiche e consulenze genetiche gratuite per le donne, tenute dal dott. Mirco Pistelli, per la Clinica Oncologica, dalla dott.ssa Agnese Savini e dalla dott.ssa Elena Maccaroni (prenotabili attraverso la piattaforma Pre-Nota sul sito degli Ospedali Riuniti di Ancona). Ma non solo: “Possiamo finalmente disporre dei test genomici gratuiti per le pazienti operate per tumore al seno”, spiega l’oncologa: “Si tratta della possibilità di studiare in maniera approfondita i geni del tumore e questo rappresenta uno strumento importante per l’oncologo nella scelta del trattamento per le donne che, in base alle caratteristiche anatomopatologiche e cliniche, sono in una sorta di ‘zona grigia’, in cui potremmo evitare di somministrare chemioterapie inutili. A questo si aggiunge il Molecular Tumor Board, gruppo multidisciplinare attivo ad Ancona al servizio di tutte le oncologie della regione, che si impegna a tradurre le complesse informazioni molecolari in dati fruibili dai clinici. Altrettanto importante è, infine, la presa in carico delle pazienti che avviene con la Breast Unit della struttura ospedaliera, che rappresenta il miglior modo per curare le pazienti sul territorio”. L’organizzazione interdisciplinare, infatti, garantisce la migliore qualità clinica ed organizzativa. “I progressi fatti dal nostro ospedale in questi anni sono sempre più tangibili e riconosciuti”, afferma Michele Caporossi, Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona: “Il numero delle pazienti che si rivolgono a noi è andato crescendo, nonostante la pandemia, in controtendenza rispetto alla propensione ai ritardi o addirittura agli abbandoni delle diagnosi e cure in questo periodo storico”.

“L’approvazione all’inizio di settembre di una deliberazione della giunta regionale, con cui si riconoscono le modalità organizzative relative all’esecuzione dei test genomici per le pazienti operate per tumore al seno un passo importante per le pazienti marchigiane, perché queste analisi molecolari sono ora disponibili gratuitamente nella nostra regione”, ha sottolineato il consigliere regionale Mirko Bilò, intervenuto durante l’accensione dell’illuminazione dell’ospedale di Torrette: “Questo ‘ottobre rosa’ segna l’assoluta certezza per i cittadini marchigiani di avere in questo nostro Sistema Sanitario Regionale tutto ciò che serve, le eccellenze professionali di elevato profilo e un’alternativa concreta ai ‘viaggi della speranza’ fuori regione”.

 
“Un tempo, nel trattamento del tumore al seno la chirurgia rivestiva un ruolo primario, raggiungendo dei risultati importanti che, però, lasciavano ferite fisiche e psicologiche difficili da affrontare per le pazienti”, ha ricordato Carlo Mariotti, Direttore Chirurgia Senologica AOU Ospedali Riuniti di Ancona: “Si è progressivamente assistito ad un cambiamento rivoluzionario, in cui più specialità si riunivano per un unico scopo: curare la paziente. È in quel momento che è nato il concetto di team multidisciplinare, la Breast Unit”.

“Finalmente ripartiamo, anche se in realtà non ci siamo mai fermati nel lungo periodo della emergenza sanitaria”, ha aggiunto Marisa Carnevali, Presidente della Fondazione Ospedali Riuniti Onlus: “Riprenderemo ora gli incontri in presenza con le donne nella nostra “Pink room”: è in questo piccolo spazio rosa che sono nate le idee più innovative. E riprenderemo anche con la musica dal vivo nella sala di attesa”. “È di grande conforto – conclude Ivonne Rispigliati, Capitana della squadra delle Dragonesse A Dragon for Life – vedere come in pochissimi anni la qualità della vita e dell’assistenza dei pazienti oncologici sia migliorata al punto di non occuparsi più solo di farmaci e cura”.



www.repubblica.it 2021-10-01 16:17:30

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