Covid, quarta ondata. Anmar: “I pazienti reumatologici non possono essere lasciati so…


Tra i tanti pazienti che si sentono trascurati a causa della nuova ondata di contagio provocata dalla variante Omicron ci sono anche quelli reumatici. A due anni dall’inizio della pandemia, infatti, di nuovo i reparti e gli ambulatori di reumatologia sono in sofferenza. A denunciarlo è l’Associazione Nazionale Malati Reumatici che riceve ogni giorno segnalazioni da parte di pazienti e caregiver di casi in cui stanno saltando visite di controllo e la somministrazione di terapie.

Cinque milioni di pazienti

In Italia ci sono oltre 5 milioni di italiani con una malattia reumatologica. Sono patologie molto diffuse che colpiscono non solo gli anziani ma anche adulti, giovani e addirittura bambini e possono compromettere seriamente la qualità della vita. Rappresentano una grande problema di salute pubblica e l’assistenza è risultata in parte compromessa nel corso dello scorso anno. “Per assicurare l’assistenza ai pazienti con Coronavirus i malati cronici con patologie reumatologie, più o meno gravi, rischiano di essere abbandonati a loro stessi”, denuncia Silvia Tonolo, presidente nazionale di Anmar.

L’appello dell’Anmar

Questa quarta ondata sta seriamente mettendo a rischio tantissimi pazienti le cui patologie certo non aspettano che passi l’emergenza Covid. Ed è per questo che l’Anmar lancia l’appello: “Come un anno fa – afferma Tonolo – siamo di nuovo a chiedere alle istituzioni sanitarie, locali e nazionali, uno sforzo maggiore per non interrompere l’assistenza ai milioni di uomini e donne, residenti nel nostro Paese, con una patologia reumatologica. Siamo pienamente consapevoli del momento estremamente difficile che sta vivendo l’intero sistema sanitario nazionale. Al tempo stesso però il diritto alla salute va garantito per tutte quelle persone che sono già alle prese con malattie croniche e che possono essere molto pericolose. Soprattutto è necessario assicurare sempre un monitoraggio costante e un intervento terapeutico tempestivo. Il rischio concreto è che nei prossimi mesi potremmo assistere ad un aumento delle remissioni delle forme più gravi di artriti o altre malattie”.

L’esempio della regione Campania

Un esempio positivo si segnala nella Regione Campania che con una recente delibera ha stabilito la “non sospensione dei ricoveri e attività specialistiche per i pazienti affetti da malattie rare e patologie immunologiche, per i pazienti trapiantanti e per i pazienti cronici e fragili”. La decisione è stata presa in seguito ad una sollecitazione delle sezioni campane del CReI (Collegio reumatologi Italiani), della Sir (Società Italiana di Reumatologia) e del Coordinamento delle Associazioni di pazienti con patologie reumatologiche, immunologiche e rare. “E’ una buona notizia e speriamo che le Regioni, in cui ci sono problemi simili, prendano il buon esempio – conclude Tonolo. Come Associazione di pazienti siamo pronti a collaborare con le istituzioni e ad assicurare il nostro sostegno. Le malattie reumatologiche non possono essere sottovalutate e vanno sempre contrastate nonostante la terribile tempesta, chiamata Covid-19, contro la quale stiamo tutti lottando da ormai due anni”.
 



www.repubblica.it 2022-01-13 15:43:39

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