Dolce e Gabbana nel futuro con Machine Gun Kelly – Lombardia


Graffiti e spalle esagerate, ‘il nuovo lo riconosci subito’

(ANSA) – MILANO, 15 GEN – “Il nuovo si riconosce, lo capisci
subito”: ne sono convinti Dolce e Gabbana, per i quali oggi
siamo di fronte a una “rivoluzione sociale”. “Una svolta totale
nel costume” che per loro in passerella prende il nome di
Machine Gun Kelly, il 31enne musicista americano promesso sposo
dell’attrice Megan Fox, cui il rapper ha donato la giacca da
sera con cui ha chiuso la sfilata del duo, che ha anche aperto.
   
In mezzo, il tempo per una performance, con chitarra e laptop.
   
Per ogni uscita, un look diverso: completo bianco tutto
intarsiato di perline e con aculei a sottolineare le spalle,
abito ricamato e scintillante, tuxedo nero costellato di
stelline per il finale.
   
“Lui è il nuovo che avanza – dicono Dolce e Gabbana – per noi
è un esempio, ha senso estetico, capisce la qualità e il bello,
ha un’estetica super fashion e precisa ed è un professionista
vero”. Anche attraverso una figura come lui, i due provano a
“interpretare quello che vorrebbe la nuova generazione e fare un
passo avanti con il nostro lavoro”. Perché rimangono convinti
che “‘se è ovvio non serve che te lo faccia vedere io’, se
faccio sfilare una giacca di velluto posso chiudere bottega
domani”. Così è tutta pensata per i giovani la collezione per il
prossimo inverno, con i suoi maxi piumini tutti pieni di
graffiti fatti a mano, le gonne e i leggings, i top di catene
metalliche, i pantaloni maxi tecnici e quelli strettissimi, i
blazer e i cappotti con le spalle basse ed esagerate, gli abiti
in coccodrillo e quelli in maglia metallica, gli stivali di pelo
e le maxi pellicce che sembrano vere ma non lo sono.
   
“Abbiamo sospeso da mesi la produzione di pellicce vere”
raccontano i due stilisti, spiegando di aver aspettato a
comunicarlo perché “erano due anni che provavamo ma alla fine
buttavamo via le pellicce finte perché erano brutte”. Poi è
arrivato il materiale giusto e, soprattutto, un’intuizione:
“essere sostenibili passa anche per il rispetto umano,
l’artigianato”. Di qui la scelta di affidare i capi ai
pellicciai veri, “felici di aver salvato una cultura tipica
italiana”. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



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www.ansa.it 2022-01-15 19:03:56

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