Iperplasia prostatica benigna, i consigli degli esperti per non rinunciare alla sessu…


Un uomo su due dopo i 65 anni soffre di disturbi delle basse vie urinarie (Luts) e, fra questi, una percentuale consistente ha serie ripercussioni sulla propria vita sessuale. Sempre di più chi soffre di disturbi di questo tipo chiede di ricevere cure che preservino la propria sessualità e la medicina sta rispondendo con farmaci mirati e nuove tecniche di chirurgia mini-invasiva. Lo stile di vita e la tempestività diagnostica, però, rimangono i due aspetti più importanti. Se ne parla in questi giorni ad Amsterdam, in occasione del congresso della Società Europea di Urologia.

L’iperplasia prostatica benigna

Già a partire dalla seconda o terza decade di vita, molti uomini cominciano a soffrire di ipertrofia prostatica benigna, un aumento del volume della prostata causata della formazione di piccoli noduli, che può ostruire il canale dell’uretra. In Italia questo problema affligge oltre 6 milioni di uomini sopra i 50 anni: fra i 51 e i 60 anni un uomo su due soffre di questo disturbo, e la percentuale sale al 70% fra i 61-70enni, con un picco del 90% negli ottantenni. I disturbi della funzionalità urinaria associati all’iperplasia prostatica benigna sono prevalentemente di tipo ostruttivo (difficoltà nello svuotamento della vescica) e contenitivo (la difficoltà nel procrastinare o, più in generale, nel gestire i tempi della minzione). Per quel che riguarda la sfera sessuale, le conseguenze riguardano l’alterazione della libido (spesso indotta dall’assunzione di farmaci), la difficoltà erettile e l’incapacità di eiaculare.

La prevenzione è soprattutto una questione di stile di vita

Il primo ambito su cui agire, sottolineano i medici, è lo stile di vita. Alcol, fumo, un’idratazione insufficiente, una dieta troppo ricca di grassi e povera di verdure, l’inattività fisica e anche lo stress associato al lavoro sono fattori di rischio importanti per l’insorgenza di problemi legati al tratto urinario. I campanelli d’allarme sono gli stessi della sindrome metabolica (più generalmente associata a patologie cardiovascolari). Agire per modificarli significa da un lato prevenire l’insorgenza della malattia, dall’altro riuscire a limitare i problemi a essa connessi – soprattutto per quel che riguarda la compromissione della qualità della vita anche a livello sessuale.

L’importanza della diagnosi precoce riguarda anche la sfera sessuale

“Dobbiamo sviluppare sempre più una medicina basata sul paziente, dove accanto all’evidenza scientifica e alle linee guida, si devono considerare anche le aspettative e il vissuto delle persone, che hanno diritto a una vita e a una sessualità normale, quale sia la loro età”, dice Cosimo De Nunzio, docente di urologia e dirigente medico presso il reparto di urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea di Roma. Il primo passo però, sottolinea l’urologo, è che il paziente si rechi da uno specialista per la diagnosi. Negli ultimi anni troppe persone si affidano al fai da te piuttosto che al medico di base o all’urologo, ma nel caso di disturbi del tratto urinario agire tempestivamente può essere determinante per non compromettere la salute del paziente anche dal punto di vista sessuale.

La fitoterapia può limitare i danni

Anche per rispondere alla preoccupazione crescente dei pazienti, nelle nuove linee guida per il trattamento dei disturbi del tratto urinario la Società europea di urologia ha dedicato maggiore attenzione alle conseguenze sulla sfera sessuale. Il problema va considerato dal punto di vista medico e farmacologico, considerando anche le conseguenze della chirurgia. L’approccio farmacologico per curare i disturbi dell’ipertrofia prostatica è cambiato molto negli ultimi anni: accanto alle medicine tradizionali, che possono avere effetti collaterali importanti sul desiderio sessuale e sulla funzionalità erettile, si è aggiunta la fitoterapia. L’estratto di Serenoa repens, ad esempio, si è mostrato efficace nel combattere i disturbi della funzionalità urinaria, senza alcuna ripercussione dal punto di vista sessuale. Fra i fitoterapici però, ammoniscono i medici, c’è ancora troppo fai da te: per evitare che causino danni ulteriori anziché risolvere il problema, bisogna affidarsi a quelli che sono stati valutati dal punto di vista scientifico e che, come tali, devono essere prescritti dal medico.

Chirurgia tradizionale e chirurgia mini-invasiva

“Uomini che oggi vanno incontro a chirurgia dopo i 60 o anche i 70 anni ci chiedono di avere una sessualità normale, che vuol dire preservare l’erezione, ma anche l’eiaculazione”, dice Mauro Gacci, docente di chirurgia urologica mini-invasiva, robotica e dei trapianti renali nell’azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze. La chirurgia comunque – sottolinea il Gacci – non è la prima scelta fra le soluzioni per trattare l’ipertrofia prostatica benigna, e può essere accompagnata da un rischio maggiore di insorgenza di problematiche dell’eiaculazione, mentre la disfunzione erettile difficilmente viene compromessa.

Accanto alla chirurgia tradizionale, negli ultimi anni si sono fatte strada procedure mini-invasive, che invece garantiscono una maggior preservazione della funzionalità sessuale. Si tratta di un approccio meno invasivo, può essere eseguito anche a livello ambulatoriale e non richiede anestesia, ma risulta un po’ meno efficace e duraturo. Si tratta comunque di un’opportunità importante, specialmente per i pazienti più giovani, con una vita sessuale attiva e che possono ancora avere dei figli. “Il paziente potrà scegliere un trattamento un po’ meno efficace, in termini di miglioramento del flusso urinario e tenuta nel tempo di questo risultato, ma che preserva l’eiaculazione”, dice Gacci: “Ruolo chiave per la soddisfazione della persona che abbiamo in cura è il momento del counseling. Il percorso diagnostico-terapeutico – conclude – si definisce insieme, chiarendo fin dall’inizio quali sono i desiderata in termini di miglioramento della sintomatologia urinaria, ma anche quali rischi si è disposti a correre in termini di problematiche della sfera sessuale”.



www.repubblica.it 2022-07-01 18:08:44

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