Approvato faricimab, farmaco innovativo per la degenerazione maculare senile


Era attesa ed è arrivata: è l’approvazione da parte della Commissione europea di faricimab, il primo anticorpo bispecifico per l’occhio, indicato per il trattamento della degenerazione maculare senile di tipo umido o neovascolare (nAMD) e della compromissione della vista dovuta a edema maculare diabetico (DME). Due condizioni che da sole colpiscono 40 milioni di persone al mondo, e sono tra le principali cause di cecità.

 

L’innovazione farmacologica

Faricimab è innovativo sia nel meccanismo d’azione che nelle modalità di somministrazione, e promette per questo di rivoluzionare la vita dei pazienti, alleggerendo il carico terapeutico, anche per caregiver e sistemi sanitari. Come anticorpo bispecifico, infatti, faricimab colpisce due target: da una parte prende di mira il fattore di crescita endoteliale vascolare A (VEGF-A), dall’altra la angiopoietina 2 (Ang-2). Questo doppio meccanismo di azione consente di inibire la crescita di vasi sanguigni e di stabilizzarli, riducendo l’infiammazione e migliorando il controllo e l’evoluzione delle patologie retiniche. Come mostrato dagli studi clinici che hanno portato alla sua approvazione, infatti, oltre il 60% dei pazienti trattati con faricimab è riuscito ad allungare il trattamento tra un’iniezione e l’altra fino a quattro mesi, con risultati clinici paragonabili a quelli ottenuti con un altro farmaco anti-VEGF, somministrato però ogni due mesi. 

Meno iniezioni per i pazienti 

La riduzione delle iniezioni a parità di efficacia clinica – osservata sia per i pazienti con edema maculare diabetico sia per quelli con degenerazione maculare, fino al 33% in meno – rappresenta un vantaggio notevole per i pazienti. “Molte persone affette da nAMD e DME faticano a stare al passo con le iniezioni intraoculari mensili e le visite mediche previste dagli standard di cura attuali. Purtroppo, la vista di questi pazienti è messa ulteriormente a rischio da un trattamento inadeguato”, ha commentato Ramin Tadayoni, direttore del reparto di oftalmologia degli Ospedali Lariboisière, Saint-Louis e Rothschild di Parigi, in Francia, e presidente eletto della European Society of Retina Specialists (EURETINA). “Per i pazienti in Europa con queste patologie, l’approvazione odierna offre per la prima volta in oltre un decennio un nuovo meccanismo d’azione che potrebbe migliorare e proteggere la vista con un minor numero di iniezioni nel tempo”.

A oggi sono state distribuite già 100 mila dosi del farmaco, che ha ricevuto l’approvazione in dieci paesi, tra cui Stati Uniti, Canada e Regno Unito. Dopo l’ok della Commissione Europea, arrivato in seguito al parere positivo espresso dal Comitato per i Medicinali per Uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) lo scorso luglio, sono aperte le discussioni per l’approvazione anche in altri paesi. 

 



www.repubblica.it 2022-09-19 13:22:26

approvatoDario RubinodegenerazionefaricimabFarmacoinnovativomacularesenile