Tumori gastro-intestinali, ogni anno in Italia 78mila nuovi casi, ma ancora troppe di…



Solo per il tumore del colon-retto ci sono programmi di screening nazionali. Per le altre patologie gastrointestinali, invece, non esistono esami di prevenzione secondaria su una popolazione target. E si vede perché le diagnosi sono spesso tardive e meno possibilità di cura. Proprio per questo, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha deciso di lanciare una nuova campagna nazionale per pazienti e caregiver che è stata presentata durante la seconda giornata del congresso nazionale dell’Aiom che si svolge in questi giorni a Roma.

La ‘famiglia’ dei tumori gastrointestinali 

 

I principali tumori del tratto gastro-intestinale colpiscono ogni anno 78mila uomini e donne nel nostro Paese. Nello specifico si registrano 43.700 casi di tumore del colon-retto; 14.500 allo stomaco; 14.300 al pancreas e 5.400 colangiocarcinomi. Sono tutte malattie che ancora troppo spesso vengono diagnosticate tardivamente. Questo costringe i medici specialisti a dover trattare le neoplasie in fase avanzata, perché sono disponibili poche terapie efficaci e rispettose della qualità della vita dei pazienti. Solo per il carcinoma del colon-retto più di 8.700 casi l’anno sono individuati quando hanno già sviluppato metastasi. Per quanto riguarda quello allo stomaco appena il 7% delle neoplasie è diagnosticato nelle fasi iniziali. “Sono un gruppo eterogeno di malattie che presentano tassi di sopravvivenza molto diversi tra di loro. Per il colon-retto a cinque anni dalla diagnosi è vivo il 65% dei malati, mentre per lo stomaco il dato scende al 30%. Per il colangiocarcinoma si attesta al 15% e per il pancreas è di poco superiore al 10%”, spiega Saverio Cinieri, presidente nazionale Aiom.

L’impatto degli stili di vita 

I tumori del tratto gastro-intestinale risentono di stili di vita scorretti a partire dall’alimentazione. “Alla dieta sono riconducibili più del 30% di tutti i carcinomi solidi – ricorda Filippo Pietrantonio, membro del Consiglio direttivo Aiom. Influisce pesantemente anche sulle neoplasie dell’apparato digerente insieme ad altri fattori di rischio come obesità o eccesso di peso, scarsa attività fisica, fumo di sigaretta e abuso di bevande alcoliche. Possono giocare un ruolo nefasto pure alcune malattie croniche, infezioni o delle specifiche mutazioni genetiche”. 

 

Puntare sugli screening

A rendere difficile la diagnosi precoce è la mancanza di programmi di prevenzione specifici. “Solo per il tumore del colon-retto sono previsti programmi di screening nazionali per tutti gli uomini e le donne con più di 50 anni”, sottolinea Giordano Beretta, presidente di Fondazione Aiom. Per le altre patologie invece non esistono esami di prevenzione secondaria su una popolazione target. Anzi sono malattie oncologiche silenti e che tendono a comparire con sintomi evidenti quando ormai è tardi. La ricerca scientifica ha messo a punto, nel corso degli ultimi anni, dei trattamenti chemioterapici innovativi che stanno migliorando progressivamente le opportunità di cura e aumentando l’aspettativa di vita”.

La campagna social

Per migliorare la situazione dei pazienti l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha deciso di lanciare una nuova campagna nazionale (dal titolo Qualità di vita nel Paziente con Neoplasia Avanzata nei Tumori Gastro-Intestinali) che si svolgerà sugli account ufficiali della Società Scientifica a partire dalle prossime settimane. Verranno poi organizzati quattro webinar a ridosso delle giornate mondiali dedicate alle neoplasie (novembre/pancreas e stomaco; febbraio/colangiocarcinoma e marzo/colon-retto). “Vogliamo lanciare un messaggio di speranza ai pazienti colpiti dalle forme più gravi di tumore gastro-intestinale – afferma Saverio Cinieri, Presidente Nazionale Aiom.

 

L’approccio multidisciplinare

Attraverso i social e il web gli oncologi illustreranno ai pazienti le principali novità diagnostico-terapeutiche. “Ribadiremo inoltre l’importanza di gestire le quattro neoplasie in stadio avanzato solo in centri di riferimento e che garantiscano un reale approccio multidisciplinare”, spiega Nicola Silvestris, membro del Consiglio direttivo Aiom. Sono diverse le figure professionali coinvolte: oncologo, chirurgo, anatomo-patologo, radioterapista, nutrizionista e psicologo. Le strutture sanitarie devono avere le giuste competenze e tecnologie soprattutto per la somministrazione dei trattamenti chirurgici. Sono operazioni difficili e che possono presentare molte complicanze. Emblematico in questo senso è il tumore del pancreas che può essere curato con il bisturi nel 20% dei casi”. La campagna è resa possibile da un educational grant del Gruppo Servier in Italia: “Ogni giorno in più conta: si può riassumere così la nostra sfida in oncologia e il nostro impegno nei confronti dei pazienti, per i quali mettiamo a disposizione terapie efficaci e sicure anche negli stadi più avanzati di malattia. Siamo perciò orgogliosi di supportare l’Aiom in questa nuova campagna informativa”, conclude Gilles Renacco, direttore Generale del Gruppo Servier in Italia. 



www.repubblica.it 2022-10-02 11:27:37

78milaAiom2022AncoraannocasigastrointestinaliIrma D’AriaItalianuoviognitroppetumori