Virus sinciziale, i bimbi di 1-2 anni restano senza difese


La straordinaria assenza del virus respiratorio sinciziale durante l’inverno 2020-2021, dovuta alle restrizioni pandemiche, “ha creato una coorte di bambini di età compresa tra 1 e 2 anni senza immunità naturale verso il virus respiratorio sinciziale (Vrs)”; “Questi bambini nel prossimo autunno inverno potrebbero infettarsi e andare incontro a forme respiratorie gravi, ora che non ci sono più le restrizioni: è importante la prevenzione primaria per proteggerli, e in particolare quelli più esposti, anche alla luce del fatto che la stagione epidemica quest’anno potrebbe essere anticipata come è successo lo scorso anno e come sta avvenendo negli USA”. A lanciare l’allarme è il Presidente Simri (Società italiana malattie respiratorie Infantili) Fabio Midulla, in occasione del 26 Congresso nazionale della Società scientifica in corso a Palermo, confermando quanto già riportato da un lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet.

Ricoveri in aumento negli Usa

Già lo scorso anno si era verificato il fenomeno anomalo dell’aumento dei casi di infezione da Vrs tra i bambini di 2-3 anni che non avevano incontrato il virus nel primo anno di vita a causa delle restrizioni del Covid: avevano manifestato episodi di polmonite e di bronchite asmatica moderate-gravi. Normalmente la stagione di punta è tra dicembre e febbraio, ma dagli Usa giungono notizie che molti ospedali sono già alle prese con numerosi casi di ricoveri dovuti al Vrs.

“Sfortunatamente a tutt’oggi non è disponibile un vaccino per il Vrs – spiega Midulla -, ma sono in commercio anticorpi monoclonali per la prevenzione dell’infezione rivolti ai bambini a maggior rischio di forme gravi, come i piccoli prematuri, che nell’ultima stagione hanno potuto giovarsi solo parzialmente di questi farmaci preventivi data la inaspettatamente precoce circolazione del virus. In attesa di avere a disposizione vaccini da utilizzare nelle donne al terzo trimestre di gravidanza, nel settembre 2022 l’Ema ha approvato l’utilizzo per tutti i neonati di un nuovo anticorpo monoclonale verso il Vrs che ha le caratteristiche di essere rapido nell’agire, di avere una lunga durata di azione e di dare un’ottima protezione”.

Le regole da osservare

La Simri ricorda ai genitori l’importanza delle regole di prevenzione primaria, quali lavarsi le mani prima di toccare il bambino, usare la mascherina in caso di raffreddore, evitare ambienti chiusi e affollati, ma soprattutto favorire l’allattamento materno ed evitare l’esposizione al fumo. Ogni anno il Vrs è causa di infezioni respiratorie in più di 33 milioni di bambini sotto i 5 anni di età, determinando il ricovero in oltre 3 milioni e mezzo con infezioni respiratorie gravi.

Il Vrs si diffonde da persona a persona molto facilmente, soprattutto tramite il contatto con le secrezioni nasali e la saliva, ma anche tramite microparticelle disperse nell’aria con gli starnuti o i colpi di tosse da parte di una persona infetta. I lattanti quasi sempre contraggono l’infezione dopo un contatto ravvicinato con un familiare o con fratelli/sorelle che vanno all’asilo e che presentano un raffreddore. Il virus può sopravvivere numerose ore sulle superfici (tavoli, maniglie delle porte, cellulari, tastiere dei Pc) e si può contrarre anche toccando giocattoli o altri materiali contaminati.



www.repubblica.it 2022-10-28 11:52:56

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