Rosolia e morbillo, se il vaccino si fa con un cerotto


Mentre la cronaca ci riporta un boom di casi di morbillo in Europa a causa del calo delle vaccinazioni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel corso del 2022 questa malattia abbia causato globalmente 136mila decessi, soprattutto fra i bambini non vaccinati o non completamente vaccinati di età inferiore ai 5 anni. D’altro canto ricorda che il vaccino attualmente disponibile, che è considerato sicuro ed efficace, ha permesso di evitare 57 milioni di morti fra il 2000 e il 2022. E in questo scenario complesso arriva la notizia che sia il vaccino contro il morbillo che quello contro la rosolia potrebbero in futuro essere somministrabili attraverso dei cerotti. Una modalità che presenta diversi vantaggi rispetto alla convenzionale iniezione: non richiede per esempio l’intervento di personale specializzato e riduce la necessità di refrigerazione del vaccino stesso, due delle principali barriere per l’accesso ai vaccini in alcune zone del mondo, come le aree rurali dell’Africa subsahariana. Uno studio appena pubblicato su The Lancet dimostra per la prima volta l’efficacia e la sicurezza di questo metodo anche nei bambini molto piccoli.

Lo studio

Il trial clinico è stato condotto in Gambia da un gruppo di ricercatori della Medical Research Council (MRC) Unit presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine (LSHTM), e ha coinvolto un totale di 285 partecipanti sani, di cui 45 adulti di età compresa fra i 18 e i 40 anni, 120 bambini di 15-18 mesi e 120 neonati di 9-10 mesi. Un terzo degli adulti e metà dei bambini e dei neonati hanno ricevuto la vaccinazione contro il morbillo e la rosolia come singola iniezione, mentre due terzi degli adulti e la restante metà dei bambini e dei neonati hanno ricevuto lo stesso tipo di vaccino attraverso un cerotto appositamente progettato. Quest’ultimo consiste in un piccolo dispositivo applicabile alla cute e dotato di aghi microscopici che penetrano nella pelle in modo indolore, permettendo la somministrazione del vaccino. Per il presente studio, il dispositivo è stato applicato sulla parte posteriore dell’avambraccio dei partecipanti, lasciato in sede per cinque minuti e successivamente rimosso. 

Sia nel caso dell’iniezione che nel caso della somministrazione attraverso il cerotto sono state utilizzate due forme attenuate dei virus che causano rispettivamente rosolia e morbillo. Il cerotto è stato progettato in modo da rilasciare la stessa quantità di vaccino di quella somministrata attraverso l’iniezione. 

Efficace e sicuro

I livelli di anticorpi sviluppati dai partecipanti sono stati misurati appena prima della somministrazione del vaccino e, successivamente, a 42 e 180 giorni di distanza dalla stessa. Ne è emerso che l’immunizzazione ottenuta a seguito delle due diverse forme di somministrazione è paragonabile: in entrambi i casi, circa il 90% dei bambini è risultato immunizzato contro il morbillo e il 100% contro la rosolia. Inoltre, sono stati rilevati solo effetti collaterali di lieve entità, come l’arrossamento o l’indurimento della zona interessata dalla somministrazione. 

Gli autori dello studio sottolineano che sarà necessario testare questa tecnologia su una popolazione più ampia, ma si dicono generalmente entusiasti dei risultati ottenuti: “Sebbene sia ancora presto, si tratta di risultati estremamente promettenti che hanno suscitato grande entusiasmo – conclude Ed Clarke, pediatra a capo del Vaccines and Immunity Theme presso la MRC Unit del Gambia, coordinatore della ricerca – Dimostrano per la prima volta che i vaccini possono essere somministrati in modo sicuro ed efficace ai neonati e ai bambini piccoli utilizzando la tecnologia dei cerotti a microarray. Il vaccino contro il morbillo ha la priorità più alta per la somministrazione con questo approccio, ma anche la somministrazione di altri vaccini con l’uso di cerotti a microarray è ora realistica”.



www.repubblica.it 2024-04-30 08:13:30

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