Chikungunya: arriva il primo vaccino per gli adulti



L Ema, l’Agenzia europea del farmaco ha raccomandato il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il primo vaccino anti-Chikungunya (Ixchiq) da utilizzare in Ue per proteggere gli adulti di età pari o superiore a 18 anni. Ne dà notizia l’ente regolatorio comunicando il parere favorevole del Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp). Il vaccino viene somministrato in dose singola.

«Il cambiamento climatico può essere all’origine di molte delle minacce sanitarie che affrontiamo oggi – evidenzia l’Ema – L’aumento dei casi di malattie trasmesse dalle zanzare infette come la Chikungunya è un chiaro esempio dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute e rafforza la necessità di un approccio One Health. Il via libera del Chmp rappresenta un passo intermedio nel percorso di Ixchiq verso l’accesso dei pazienti. Il parere sarà ora inviato alla Commissione europea per l’adozione di una decisione sull’autorizzazione all’immissione in commercio a livello comunitario. Una volta concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio, le decisioni sul prezzo e sul rimborso avverranno a livello di ciascuno Stato membro, tenendo conto del potenziale ruolo e uso di questo medicinale nel contesto del sistema sanitario nazionale di quello specifico Paese».

La chikungunya è una malattia virale con trasmissione all’uomo da zanzare infette (principalmente Aedes a Egypti e Aedes albopictus). La maggior parte delle persone contagiate dal virus chikungunya sviluppa sintomi entro 3-7 giorni. I sintomi più comuni della malattia acuta sono febbre e dolori articolari. Altri sintomi possono includere mal di testa, dolori muscolari, gonfiore articolare o eruzione cutanea. La maggior parte dei pazienti guarisce entro una settimana, ma alcuni sviluppano dolori articolari per diversi mesi o più, che possono essere invalidanti. Una piccola percentuale di pazienti può sviluppare una malattia acuta grave, che può portare a insufficienza multiorgano e si osserva più spesso nei neonati esposti al virus durante il parto e negli adulti di età superiore ai 65 anni.

In Italia nel 2024 sono 3 i casi confermati di Chikungunya, tutti associati a viaggi all’estero, l’età media è di 46 anni, il 67% di sesso maschile e non c’è stato nessun decesso. Il punto sulla malattia virale è presente della pagina dedicata dell’Istituto superiore di sanità che monitora le arbovirosi in Italia, l’ultimo bollettino è relativo ad aprile. «La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale. Attualmente l’infezione è stata identificata in oltre 60 Paesi di Asia, Africa, Europa e delle Americhe. In Italia si sono verificati focolai di trasmissione locale di Chikungunya nel 2007 e nel 2017 sostenuti dalla zanzara Aedes albopictus (la cosiddetta ’zanzara tigre’)», ricorda l’Iss.

Il vaccino Ixchiq è prodotto da Valneva ed è già stato autorizzato lo scorso novembre dall’autorità americana Fda.



www.ilsole24ore.com 2024-05-31 13:25:00

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