Inquinamento primo nemico della salute: sette milioni di morti premature


L’inquinamento è una minaccia alla salute peggiore di guerra, terrorismo, malaria, Hiv, tubercolosi, droga e alcol messi insieme. È quanto emerge dal lavoro di un gruppo di studiosi che hanno dato voce alle loro preoccupazioni per il benessere umao in relazione allo stato dell’ambiente, sul ‘Journal of American College of Cardiology‘.

I ricercatori dell’Università di Edimburgo, della Icahn School of Medicine del Mount Sinai, dell’Osservatorio globale sulla salute planetaria del Boston College, del Centre Scientifique de Monaco, dell’University Medical Center Mainz e del Victor Chang Cardiac Research Institute si sono concentrati sul riscaldamento globale, sull’inquinamento atmosferico e sull’esposizione al fumo degli incendi evidenziando anche fattori meno conosciuti delle malattie cardiache, tra cui l’inquinamento del suolo, da rumore e da luce e l’esposizione a sostanze chimiche tossiche.

Sette milioni di morti premature ogni anno

Tra i loro risultati chiave vi sono i seguenti: l’inquinamento atmosferico esterno e interno combinato è associato a oltre sette milioni di morti premature all’anno, di cui oltre il 50% attribuibile a cause cardiovascolari, principalmente cardiopatia ischemica e ictus. Un quinto di tutte le morti cardiovascolari sono causate dall’inquinamento atmosferico. Durante le ondate di caldo, il rischio di mortalità cardiovascolare correlata al caldo può aumentare di oltre il 10%. Negli Stati Uniti si è registrato un aumento del 77% nell’esposizione al fumo degli incendi dal 2002. A livello globale, si stima che il fumo degli incendi sia responsabile di un numero di morti compreso tra 339.000 e 675.000 all’anno.

Dal 1950 sono state prodotte oltre 300.000 nuove sostanze chimiche sintetiche e il profilo di sicurezza umana di molte di queste sostanze chimiche è sconosciuto. Jason Kovacic, direttore e amministratore delegato del Victor Chang Cardiac Research Institute con sede in Australia, afferma che è necessario un riconoscimento molto maggiore dei pericoli dell’inquinamento e del ruolo che svolgono nel causare circa nove milioni di morti ogni anno a livello globale.

I numeri sono sottostimati

“Ogni anno circa 20 milioni di persone in tutto il mondo muoiono di malattie cardiovascolari e gli inquinanti svolgono un ruolo sempre crescente”, afferma Kovacic. “Gli inquinanti hanno raggiunto ogni angolo del globo e colpiscono ognuno di noi. Stiamo assistendo a incendi senza precedenti, temperature in aumento, rumore stradale inaccettabile e inquinamento luminoso nelle nostre città e all’esposizione a sostanze chimiche tossiche non testate nelle nostre case. I nostri corpi sono bombardati da sostanze inquinanti da ogni angolazione che stanno mettendo a dura prova la salute del nostro cuore. Le prove suggeriscono che il numero di persone che muoiono prematuramente a causa di queste forme di inquinamento molto diverse è molto più elevato di quanto attualmente riconosciuto”.

Il ruolo dei diversi inquinanti

Gli inquinanti sono noti fattori che causano malattie cardiovascolari, ma influenzano il corpo in modi diversi. Il fumo e altre tossine possono essere inalate direttamente in profondità nelle basse vie respiratorie e raggiungere il sangue per poi essere trasportate in altri organi e in tutto il nostro corpo. Possono causare stress ossidativo che può danneggiare cellule e organi compreso il cuore.
Altri inquinanti come il rumore e l’inquinamento luminoso possono influenzare i ritmi del sonno, provocare infiammazioni e portare a un aumento della pressione sanguigna e a un aumento di peso. Il caldo estremo può anche portare a disidratazione, diminuzione del volume sanguigno, aumento dello sforzo cardiovascolare e insufficienza renale acuta.

“Sebbene molti di questi meccanismi biologici siano noti, abbiamo ancora molto da capire del legame tra inquinanti e malattie cardiache”, osserva Kovacic. “Esistono centinaia di migliaia di sostanze chimiche di cui non è stata nemmeno testata la sicurezza o la tossicità, per non parlare del loro impatto sulla nostra salute. Dobbiamo anche scoprire se ci sono altri fattori di rischio che rendono le persone più vulnerabili, come condizioni preesistenti, fattori legati allo stile di vita o al luogo in cui vivono”.

Le contromisure

Il team di ricercatori formula una serie di raccomandazioni per affrontare la situazione tra cui: richiedere l’attuazione di cambiamenti salutari nella progettazione della città, come l’aumento della copertura arborea, mezzi sicuri di spostamento attivo e un uso ridotto dei veicoli; porre fine ai sussidi all’industria dei combustibili fossili per consentire maggiori investimenti nelle energie rinnovabili e nella produzione di energia più pulita; campagne di sanità pubblica sui pericoli dell’inquinamento atmosferico; educazione medica per riflettere meglio i crescenti pericoli degli inquinanti.



www.repubblica.it 2024-06-04 10:26:44

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