Apre a Milano il primo centro di cardiologia dello sport del Nord Italia


Dieci milioni di italiani, una persona su sei, fa regolarmente attività fisica e sportiva. E fa molto bene. Ma il 5% di loro, stando alle stime dell’Istituto di medicina e scienza dello sport del Comitato olimpico nazionale (Coni), soffre di problematiche che richiederebbero il parere del cardiologo. Cosa che d’altronde vale per una platea probabilmente ancora più ampia: i medici raccomandano infatti che chi pratica attività fisica o sportiva intensa, a livello amatoriale o professionale, verifichi le condizioni del proprio apparato cardiovascolare. È proprio per venire incontro a queste esigenze che è nato, in seno al Centro Cardiologico Monzino (tra le strutture di eccellenza per la Cardiologia), il Monzino Sport, primo centro di cardiologia dello sport del Nord Italia, al cui sviluppo ha contribuito anche Antonio Pelliccia, Responsabile del Reparto di Cardiologia dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Comitato Olimpico Nazionale (CONI).

Programmi ad hoc

“Monzino sport è figlio della cultura del nostro ospedale che considera l’attività fisica la miglior prevenzione delle malattie cardiovascolari e, salvo rari casi, parte imprescindibile della terapia per chi ne viene colpito. È importante però che l’attività fisica e sportiva sia personalizzata”, spiega Gianluca Pontone, direttore del dipartimento di cardiologia peri-operatoria e imaging cardiovascolare. Il centro mette a disposizione un gruppo di esperti al completo, una organizzazione necessaria in ragione della complessità delle malattie e del nuovo quadro epidemiologico degli ultimi anni: “Sono infatti aumentati in modo esponenziale i 50/60enni che iniziano o continuano a fare attività sportiva amatoriale intensa. Poiché l’età di questi sportivi coincide con l’età a maggior rischio per le malattie cardiovascolari, il livello di attenzione deve essere il più alto possibile. Monzino Sport prepara un programma di attività fisico-sportiva idoneo sia per lo sportivo amatoriale quanto per l’atleta agonista, ma anche per le persone cardiopatiche che intendono avvicinarsi ad un programma di attività sportiva, mettendo a punto, in collaborazione con il medico sportivo, una strategia che tenga sempre conto delle capacità dell’apparato cardiovascolare”, sottolinea Pontone.

Prevenzione, diagnosi e intervento

Le patologie più gravi e frequenti negli sportivi, che possono mettere a rischio la loro vita, sono quelle del ritmo cardiaco. “L’organizzazione attuale di Monzino Sport è in grado di intercettare in fase precocissima i soggetti a maggior rischio di sviluppare le malattie aritmiche maggiori – aggiunge Claudio Tondo, Direttore Dipartimento di Aritmologia – Tra quelle che possono diventare minacciose ci sono la cardiomiopatia aritmogena e la cardiomiopatia ipertrofica, tristemente note perché rappresentano la causa della morte improvvisa nei giovani atleti”. Sono malattie genetiche ereditarie per fortuna abbastanza rare, spiega l’esperto, ma purtroppo spesso silenti, per cui solo un percorso di indagine cardiologica molto avanzata è in grado di identificarle. Tra gli ambulatori presenti al Monzino c’è infatti quello di cardiogenetica. “Siamo inoltre in grado – conclude Tondo – di intervenire tempestivamente, ove si riveli necessario, con le procedure e sistemi di elettrofisiologia d’avanguardia, per dare la massima protezione possibile agli atleti”.



www.repubblica.it 2024-06-06 15:04:42

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