Degenerazione maculare, la melatonina potrebbe prevenirla?


Conosciamo la melatonina come un comune farmaco da banco, utilizzato nel trattamento dell’insonnia e del jet lag. Questo ormone dagli effetti antisiossidanti però potrebbe fare anche di più: aiutare a prevenire la degenerazione maculare senile, il più diffuso disturbo della vista della terza età. A suggerirlo è uno studio realizzato dai ricercatori della Cleveland Clinic, in Ohio, e pubblicato sulle pagine di Jama Ophtalmology.

 

La malattia

La degenerazione maculare senile, o legata all’età, è un disturbo progressivo della vista causato da un danno che interessa la zona centrale della retina, detta macula. I sintomi sono un peggioramento progressivo della visione, che può portare alla perdita completa, e irreversibile, della vista. Nei paesi industrializzati è la prima causa di ipovisione e cecità a partire dai 50 anni di età. Le cause sono multifattoriali, e comprendono una predisposizione genetica, cattive abitudini come il fumo di sigaretta e il consumo di alcolici, e la presenza di altre patologie croniche concomitanti, quali ipertensione, obesità e diabete

Si ritiene che il consumo e la supplementazione di sostanze antiossidanti possa aiutare a ridurre la progressione della malattia e prevenirne l’insorgenza, perché i radicali liberi sembrano giocare un ruolo importante nella sua genesi. Esistono diverse terapie, chirurgiche e non, che possono aiutare a rallentare la progressione della degeranzione maculare e dei sui sintomi, ma ad oggi nessuna cura definitiva.

Lo studio

La nuova ricerca è stata effettuata utilizzando un database che contiene i dati sanitari di oltre 200mila cittadini americani, alcuni affetti da degenerazione maculare senile negli stadi iniziali, e altri privi di problemi di vista. I ricercatori hanno quindi verificato quali di questi pazienti avessero ricevuto la prescrizione di metalatonina, e hanno poi verificato quanti di questi avessero sviluppato la degenerazione maculare senile, o un peggioramento della malattia in caso ne soffrissero già, nel periodo studiato. Incrociando i risultati con quelli dei pazienti che non avevano assunto la melatonina è emerso questo ormone potrebbe ridurre di oltre il 50% il rischio di sviluppare la degenerazione maculare a partire dai 50 anni o quello di veder peggiorare la malattia verso gli stadi più avanzati.

Trattandosi di uno studio osservazionale, i risultati non possono dimostrare il legame causale tra assunzione di melatonina e prevenzione della degenerazione maculare. Ma ricerche precedenti realizzate in laboratorio hanno rivelato che questo ormone, in vitro, promuove la salute dell’epitelio pigmentato retinico, uno dei tessuti che risulta compromesso della degenerazione maculare senile. E visto che la melatonina ha un potente, e ben conosciuto, effetto antinfiammatorio, la possibilità che risulti benefica contro la degenerazione maculare è piuttosto plausibile. Per questo, gli autori dello studio auspicano che i loro risultati possano presto essere messi alla prova all’interno di uno studio clinico controllato, che permetterebbe di testare il ruolo terapeutico della melatonina nella prevenzione e nella cura della degenerazione maculare, e valutare eventualmente il dosaggio migliore per questo utilizzo.



www.repubblica.it 2024-06-12 12:05:41

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