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I 40 anni dell’Aids, obiettivo resta un vaccino – Sanità

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(ANSA) – ROMA, 04 GIU – Era il 5 giugno 1981 quando
un’autorevole rivista medica americana pubblicò una breve
notizia nella quale si dava conto di un inspiegabile aumento di
due rare patologie tra giovani omosessuali statunitensi. Le
ricerche portarono tre anni dopo a far luce su quei casi: si
trattava di una malattia nuova, l’Aids (sindrome da
immunodeficienza acquisita), causata da un virus, l’Hiv, capace
di attaccare il sistema immunitario di una persona sana.
   
Oggi, 40 anni dopo quella pubblicazione, l’Aids – che dalla
sua insorgenza si stima abbia fatto nel mondo circa 40 milioni
di vittime – ha dismesso il carattere della pandemia ed è
diventata una patologia endemica: secondo dati dell’Unaids
(Programma delle Nazioni Unite), nel mondo 38 milioni di persone
vivono oggi con il virus; nel 2019 i decessi causati dall’Hiv
sono stati 690mila. La battaglia, dunque, non è vinta: passi
avanti sono stati fatti con l’uso di una combinazione di farmaci
(compresi gli “antiretrovirali”) in grado di aumentare la
sopravvivenza, ma l’obiettivo resta un vaccino, che finora, a
differenza di quanto avvenuto per il Covid-19, la comunità
scientifica internazionale non è riuscita ancora a realizzare.
   
(ANSA).
   

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