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Lavoro: protesta a Milano, strage dovuta anche a Jobs Act – Lombardia

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Oltre 17 mila morti 2009-2019, più decessi nel 2020 e quest’anno

(ANSA) – MILANO, 18 GIU – Nel decennio 2009-2019 i morti sul
lavoro sono stati oltre 17 mila: il calcolo non include il 2020
perché vi possono essere sovrapposizioni con i decessi per
coronavirus anno comunque che fa registrare 1.270 persone
rimaste uccise (+181 sui 12 mesi precedenti). Nel 2021, rispetto
all’analogo periodo dell’anno scorso la crescita degli incidenti
mortali è del 9,3%. Tutti i dati sono sottostimati a causa del
lavoro nero e di chi muore successivamente all’infortunio, ma
non viene registrato in maniera corretta.
   
E’ questa la denuncia che è stata fatta, questa mattina
davanti la sede di Assolombarda a Milano, durante il presidio di
protesta organizzato da il Comitato per la difesa della salute
nei luoghi di lavoro e nel territorio, di cui è presidente
Michele Michelino, Medicina Democratica, il Comitato ambiente e
salute Tetro alla Scala e diverse altre associazioni.
   
Michelino ha sottolineato che “il licenziamento libero
causato dal Jobs Act e dalla Legge Fornero sul lavoro
contribuisce a non fermare quella che è una strage non solo
infinita, ma anche voluta e programmata”. “Le leggi sulla
sicurezza non vengono applicate perché i dipendenti che lo
chiedono vengono licenziati o puniti – afferma -. Quindi non si
parli di volontà di ridurre o eliminare gli incidenti. Per farlo
bisogna ridare le tutele ai lavoratori e aumentare davvero i
controlli. Al contrario Jobs Act e legge Fornero sul lavoro
dando mano libera alle imprese impediscono la tutela dei
lavoratori e un reale controllo”.
   
Inoltre – è stato detto – l’aumento dell’età di lavoro fa
crescere per tutte le categorie i rischi di morte e malattie
professionali e in alcuni comparti, per esempio la sanità,
rischiano anche i pazienti e i cittadini. (ANSA).
   

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