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Al mare con il cane, istruzioni per farlo star bene

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NON SEMPRE QUELLO CHE PIACE a noi piace a loro, gli amanti dei i cani lo sanno. Quindi, se il nostro sogno è quello di stenderci sotto il sole in spiaggia e fare mille bagni, dobbiamo capire quello che ne pensa il nostro cane e regolarci di conseguenza.

Partiamo dal rispetto delle regole: in Italia non esiste una legge che vieti ai cani di andare nelle spiagge libere, ma le amministrazioni comunali e la capitaneria di porto hanno autonomia nel regolare il loro ingresso, quindi è sempre meglio informarsi su ordinanze regionali o comunali del luogo scelto per la vacanza. Sono molti gli arenili e soprattutto gli stabilimenti in cui i nostri quattrozampe non possono entrare. Restano le dog beach, ancora troppo poche.

Ma torniamo al rispetto, questa volta per le altre persone: nei passaggi per raggiungere la spiaggia libera  il cane deve  essere portato al guinzaglio (metri 1,5) e bisogna avere con sé la museruola. Obbligatori i sacchetti igienici, come peraltro in città.  Se ci si trova in una spiaggia mista, il nostro amico va tenuto vicino per rispettare le altre persone.

Dopo i consigli per essere un ‘bravo cittadino’ passiamo a quelli da ‘bravo proprietario’. Ecco i suggerimenti di Odette Abramovich Terol, medico veterinario esperto in comportamento animale.

Il caldo

“Il cane non deve essere un disturbo per gli altri e questo implica che, in spiaggia, passerà del tempo al guinzaglio o comunque fermo. Per questo è fondamentale avere un ombrellone a disposizione in quanto un cane soffre il caldo molto più di noi. Bisogna infatti evitargli il colpo di calore, una sindrome alla quale si va incontro quando la temperatura si alza troppo e il cane non riesce a termoregolare nel modo giusto. Lui non suda come noi, la sua canna nasale ha delle lamelle ossee ricoperte da una mucosa che viene mantenuta umida da una ghiandola. Attraverso l’ingresso dell’aria del naso, la mucosa bagnata porta a una sorta di evaporazione dell’acqua e questo fa sì che la temperatura diminuisca in quel punto e che poi, con la circolazione, si abbassi in tutto il corpo.

Se il caldo è eccessivo il cane, pur aprendo la bocca per fare entrare più aria, non riesce a mantenere la temperatura costante e quando quest’ultima va su molti organi vanno in sofferenza e può sopraggiungere anche la morte. Quindi se il cane ci appare inquieto, affaticato, respira in maniera affannosa, ha gli occhi spalancati, la lingua di un altro colore, per prima cosa dobbiamo abbassare la temperatura, bagnando le zampe, la testa, le ascelle, la regione inguinale, il muso con acqua fredda ma non ghiacciata. Poi portarlo dal veterinario. Per evitare tutto questo il cane non deve stare al sole, soprattutto nelle ore più calde, avere sempre a disposizione acqua, entrare nel mare o giocare in una vaschetta che possiamo portare in spiaggia e riempire d’acqua di mare. Ancora più a rischio sono tutti i cani con la canna nasale corta come bulldog e carlini”.

E per il sole? Esiste una protezione?

“Sì, esistono delle creme create appositamente per loro che si possono mettere nelle zone più delicate ed esposte ma bisogna sempre consultare il veterinario per evitare eventuali reazioni allergiche. Attenti poi alla sabbia…che scotta! I polpastrelli dei cani sono molto delicati e dobbiamo farli camminare dove c’è ombra e cercare di bagnarli per dare sollievo”.

“Non bisogna forzarlo. La vaschetta con l’acqua da tenere vicino all’ombrellone e a cui abituarlo piano piano è un mezzo utile. Bisogna rispettare i suoi tempi. Anche sulla battigia, se vede i suoi simili che entrano in acqua e nuotano tranquillamente, si attivano i neuroni specchio e si rende conto che forse non è così male. Portarlo assieme a cani che già conosce e che sanno fare il bagno può essere utile. Oppure dobbiamo essere noi i suoi referenti: entriamo e usciamo dal mare, con semplicità. Così con lui: farlo entrare e altrettanto rapidamente farlo uscire. La socializzazione all’acqua deve essere graduale e marcata con emozioni positive, perché se entra in campo l’amigdala, deputata alle emozioni e collegata al ricordo e alla memoria, che dice ‘ho paura, ho paura’ si rischia che il cane non voglia più neanche provare. Attenzione poi a non fargli bere l’acqua del mare perché può farlo vomitare e conseguentemente causare disidratazione. Deve avere sempre a disposizione acqua fresca, perché in media un cane beve anche cinque volte più di noi”.

E la salsedine?

“Anche alla salsedine bisogna fare attenzione. A fine giornata è indispensabile una sciacquata con acqua dolce al pelo per togliere la sabbia e la salsedine, perché possono generare pruriti e quindi dermatiti”.



www.repubblica.it 2021-07-08 20:17:32

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