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Carcinoma della prostata: la “terapia nucleare” migliora la qualità di vita

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LA “terapia nucleare” con radioligandi si sta facendo strada a suon di risultati nel trattamento del carcinoma della prostata metastatico che non risponde alla terapia ormonale. Dopo i risultati presentati al congresso della Società americana di oncologia (Asco) lo scorso giugno, arrivano ora nuovi dati dal congresso europeo di oncologia (Esmo) in corso in modalità virtuale dal 16 al 21 settembre 2021. In particolare, le evidenze riguardano la qualità di vita dei pazienti che partecipano allo studio di Fase III VISION, che valuta 177Lu-PSMA-617, terapia mirata sperimentale con radioligando, in aggiunta allo standard di cura rispetto al solo standard di cura. L’aggiunta della nuova terapia, infatti, porta a un ritardo nel peggioramento della disabilità fisica e del dolore, sintomi di cui molti pazienti fanno esperienza.

I nuovi dati

L’analisi ad hoc della qualità di vita legata alla salute ha mostrato, nel braccio con 177Lu-PSMA-617 in aggiunta allo standard di cura, una riduzione stimata del 54% del rischio di peggioramento delle condizioni legate alla qualità di vita. Inoltre, la combinazione dello standard di cura alla terapia con radioligando ha mostrato una riduzione stimata del 55% del rischio di aumento dell’intensità del dolore.. “Come è successo per altre patologie oncologiche in passato, oggi anche il tumore alla prostata sta vivendo il suo ingresso in una nuova era fatta di terapie nel segno della medicina di precisione e meno invalidanti, in grado di garantire oltre alla sopravvivenza anche una buona tollerabilità e un miglioramento della qualità di vita – afferma Giuseppe Procopio, responsabile Oncologia medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano -. Una componente non trascurabile del tumore alla prostata in stadio metastatico è la sintomatologia particolarmente debilitante e causa di ulteriori complicazioni per lo stato di salute e il benessere psico-fisico del paziente. Il marcato impatto sulla quotidianità dei pazienti – osserva Procopio – avvalora l’importanza dei dati presentati oggi: anche in presenza di un quadro di patologia complesso, con neoplasia in stadio avanzato e metastasi, la terapia con radioligando apre una nuova prospettiva rivelandosi un’efficace opzione terapeutica, in grado di offrire ai pazienti una prognosi favorevole in termini di durata e anche di qualità di vita”.

Una strada promettente

“I pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione sono soggetti a numerose complicazioni associate alla malattia avanzata, che possono ripercuotersi sulla loro qualità di vita” dichiara Jeff Legos, Executive Vice President, Global Head of Oncology & Hematology Development, Novartis. “Questi nuovi dati sottolineano il vantaggio potenziale sulla qualità di vita che la sperimentazione di 177Lu-PSMA-617 può offrire come nuova possibile opzione terapeutica, oltre ai miglioramenti già riportati nella sopravvivenza globale e nella sopravvivenza libera da progressione rilevata radiograficamente”. La strada tracciata è promettente: sono in corso due ulteriori studi della terapia con radioligando 177Lu-PSMA-617 nel trattamento delle fasi iniziali del carcinoma della prostata metastatico, che analizzano la potenziale utilità clinica nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione nel setting pre-taxano (PSMAfore) e in quello metastatico ormonosensibile (PSMAddition). Novartis sta inoltre valutando l’opportunità di analizzare la terapia con radioligando 177Lu-PSMA-617 negli stadi iniziali del carcinoma della prostata.

Una terapia di precisione

“Il carcinoma prostatico è divenuto, nell’ultimo decennio, il tumore più frequente nella popolazione maschile dei paesi occidentali. I numeri descrivono una realtà ancora preoccupante, anche se negli ultimi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati in termini di riduzione dei tassi di mortalità – commenta Marcello Tucci, Direttore S.C. Oncologia Ospedale Cardinal Massaia di Asti e Board Member AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) –. Ora è possibile iniziare a pensare di personalizzare le scelte terapeutiche in modo estremamente preciso, consentendo una prognosi migliore anche ai pazienti più complessi, per i quali tutto questo si traduce in un aumento della durata e della qualità di vita. Per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico lo scenario è oggi del tutto diverso rispetto a pochissimo tempo fa ed è tuttora in continua, rapidissima evoluzione come in pochi altri settori dell’oncologia. Lo studio VISION apre le porte all’era della medicina di precisione nel carcinoma della prostata – spiega Tucci –. Per la prima volta viene dimostrata l’azione antitumorale selettiva di un radiofarmaco, il lutezio 177, in pazienti con malattia in fase di resistenza alla castrazione. All’ultimo ASCO sono stati presentati i dati di efficacia e sicurezza dello studio VISION in cui la terapia oncologica con radioligando in aggiunta al miglior standard di cura ha ottenuto una riduzione del 38% del rischio di morte (OS) e del 60% del rischio di progressione della malattia (PFS). I dati che verranno presentati all’ESMO – conclude Tucci – andranno a sottolineare i risultati positivi sulla qualità di vita, confermando le potenzialità di questo trattamento”.  

 

Il carcinoma della prostata avanzato

Il carcinoma della prostata è una forma di cancro che si sviluppa nella ghiandola prostatica, una piccola ghiandola a forma di noce presente in regione pelvica degli uomini. Nel carcinoma della prostata resistente alla castrazione (CRPC), il tumore mostra segnali di crescita, come l’aumento dei livelli sierici di antigene prostatico specifico (PSA), nonostante l’utilizzo di trattamenti ormonali che abbassano il testosterone. Nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), il tumore si diffonde ad altre sedi del corpo, come organi od ossa adiacenti, e non risponde al trattamento ormonale. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico è circa del 30%.



www.repubblica.it 2021-09-17 10:51:37

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