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Bebe Vio: “Se sembra impossibile allora si può fare”

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Ci sono pensieri, azioni, ma anche semplici frasi che con la loro forza possono cambiare il mondo nel quale viviamo. L’esperienza di Bebe Vio, tutto il suo percorso sportivo e umano, è qui a testimoniarlo. La giovane campionessa paralimpica di scherma è una figura di donna e di sportiva capace di ispirare e motivare le nuove generazioni – ma non solo – a non arrendersi mai davanti alle difficoltà, agli ostacoli o alle malattie.

“Se sembra impossibile, allora si può fare! È importante riuscire a far capire agli altri che il tuo punto debole può diventare quello di cui vai più fiero. Io posso fare tutto quello che io voglio fare”, ripete la campionessa con la caparbietà che la contraddistingue. Da quando, a undici anni, si è ammalata di meningite B ed è stata costretta a interrompere lo sport, che ha ripreso fino ad arrivare a gareggiare di nuovo nel  2010, in carrozzina. Nel 2011 è entrata nella Nazionale di scherma paralimpica e dal 2014 ha vinto tutte le principali competizioni internazionali: gli Europei, i Mondiali, la Coppa del Mondo e le Paralimpiadi.

L’estate scorsa a Tokyo, alla sua seconda Paralimpiade, ha ottenuto un altro fantastico risultato, un oro individuale e un argento a squadre, facendo gioire tutta l’Italia. Anche perché dopo la vittoria ha raccontato che è stata una grande conquista prima di tutto riuscire a partecipare. Ad aprile si era ammalata per una grave infezione, rischiando addirittura di morire.

“La prima diagnosi era amputazione entro due settimane del braccio sinistro, e morte entro poco – ha rivelato Bebe Vio ai Giochi Paralimpici – sono felice, ecco perché ho pianto così tanto. Questa medaglia è per l’ortopedico e il suo staff che hanno fatto un miracolo”.

Dopo aver accolto riconoscimenti e applausi ovunque per la sua impresa sportiva a Tokyo – compresi quelli di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che in una seduta plenaria del Parlamento europeo, presente la Vio, l’ha definita l’anima dell’Europa e del suo futuro  – l’atleta si è dedicata all’evento sportivo “WEmbrace Sport”. Il 25 ottobre all’Allianz Cloud di Milano, per la prima volta, atleti olimpici e paralimpici gareggiano insieme in una serata, due squadre miste e quattro sport, tutti nella loro versione paralimpica: scherma, calcio, volley e basket.

L’integrale dell’intervista sul mensile Salute in edicola con i quotidiani del gruppo Gedi il 28 ottobre



www.repubblica.it 2021-10-23 05:32:00

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