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Le pillole anti Covid funzionano ma non possono sostituire i vaccini: ecco perché

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La scorsa settimana il Regno Unito ha approvato il primo farmaco  contro Covid19, il Molnupiravir, e pochi giorni dopo Pfizer ha chiesto l’autorizzazione a FDA per un altro farmaco anti Covid19, il Paxlovid. L’arrivo di questi due antivirali segna la fine della pandemia? I farmaci per Covid19 sostituiranno completamente i vaccini?

Diamo un’occhiata più da vicino a questi due farmaci e poi proviamo a rispondere a queste domande.

Paxlovid

Paxlovid prodotto da Pfizer è il primo farmaco al mondo interamente creato per Covid19, infatti questo farmaco funziona inibendo la proteasi virale del Sars-CoV2. È un farmaco estremamente specifico che va ad inibire una proteina unica di Sars-Cov2. Per capire come questo farmaco funziona dobbiamo capire cosa fa il virus una volta entrato nelle nostre cellule. Uno dei primi eventi è il rilascio del RNA virale dentro le nostre cellule, abbiamo imparato che l’RNA è una molecola contenente informazioni, in questo caso sono informazioni virali per permettere al virus di replicarsi.

Dopo aver rilasciato il proprio RNA il virus utilizza le nostre fabbriche molecolare (ribosomi) per costruirsi un enorme polipeptide (una lunghissima proteina). Questa enorme proteina servirà al virus per replicarsi e continuare l’infezione nel corpo. Per tagliuzzare l’enorme proteina e renderla funzionale servono delle forbici molecolari o una proteasi, ecco che entra in gioco il Paxlovid che la inibisce.

Nei trial clinici il Paxlovid è in grado di ridurre le ospedalizzazioni del 89%, cioè se in un gruppo di persone infettate dal Sars-Cov2 l’8% sarebbe finito in ospedale grazie a questo farmaco solo lo 0.7% avrà bisogno di ospedalizzazione. Il trattamento prevede 40 pillole per 5 giorni al comparire dei primi sintomi. Il costo si aggirerà sui 700$ a trattamento.

Molnupiravir

Il Molnupiravir prodotto dall’americana Merck (in Italia MSD) è un analogo nucleoside che interferisce con la replicazione virale, in pratica impedisce al virus di replicarsi una volta entrato nelle nostre cellule.

La replicazione virale è un processo che danneggia le nostre cellule, in alcuni casi fino ad ucciderle.

Il Molnupiravir nasce come farmaco contro l’influenza e altri tipi di virus a RNA quindi ha un meccanismo di azione piuttosto generico, utilizzandolo per Covid19 quindi viene usato ‘off label’. Formalmente il Molnupiravir è un nucloeside cioè una lettera modifica dell’alfabeto usato dal virus per replicare, fornendogli una lettera sbagliata gli impediamo di replicare.

I trial clinici sul Molnupiravir hanno mostrato una riduzione del rischio di ospedalizzazione nei pazienti fragili del 50%. Il farmaco va assunto al comparire dei primi sintomi e il trattamento prevede 2 pastiglie al giorno per 5 giorni.

Per quanto riguarda il costo si parla di circa 700$ a trattamento.

L’arrivo dei farmaci segna la fine della pandemia?

Entrambi questi trattamenti hanno mostrato un potenziale enorme per quanto riguarda la riduzione di ospedalizzazioni e anche morte però vanno fatte alcune considerazioni:

1) entrambi i farmaci non prevengono la malattia ma la contrastano

2) entrambi i farmaci vanno somministrati precocemente e possibilmente in seguito all’esito di un tampone molecolare positivo

3) la forza di entrambi i farmaci si apprezza nei pazienti a rischio morte ed ospedalizzazione, quindi la potenziale platea di utilizzatori è parecchio ridotta

4) sono entrambi farmaci e come tali avranno controindicazioni ed effetti collaterali

5) per il momento è il costo è molto alto per entrambi i trattamenti

Questi due farmaci saranno un ottimo alleato nei pazienti fragili dove il vaccino perde di efficacia più velocemente o nei soggetti immuno-compromessi, si immagina anche un uso di profilassi per certe categorie a rischio.

I nuovi farmaci sostituiranno il vaccino?

È molto improbabile che dei farmaci che contrastano l’evoluzione di una malattia sostituiranno mai un vaccino che invece la previene. Come accennato prima questi farmaci saranno degli ottimi alleati in pazienti particolari o a rischio, inoltre abbiamo imparato che per gestire la pandemia non basterà una singola arma come il vaccino ma molteplici: vaccino, farmaci, mascherine, distanze e tracciamento.

Fonti:

https://www.gov.uk/government/news/first-oral-antiviral-for-covid-19-lagevrio-molnupiravir-approved-by-mhra

https://www.nytimes.com/2021/11/05/health/pfizer-covid-pill.html

https://www.nature.com/articles/d41586-021-02783-1

https://www.bmj.com/content/375/bmj.n2713

Aureliano Stingi dottore in biologia molecolare lavora nell’ambito dell’oncologia di precisione. Collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella battaglia contro le fake news a tema Covid19

Twitter: @AurelianoStingi





www.repubblica.it 2021-11-15 16:40:17

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