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La scienza dell’abbraccio: quello giusto dura tra i 5 e i 10 secondi

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Un abbraccio non costa niente e fa star bene chi lo dà e chi lo riceve. Il gesto più semplice per esprimere affetto, tristezza, gratitudine, di cui da troppo tempo ci stiamo privando, avrebbe un effetto benefico sulla salute. Quando potremo tornare ad abbracciarci sapremo però come farlo al meglio.

Qual è infatti l’abbraccio che dà più piacere a chi lo riceve senza metterlo in imbarazzo? Secondo i ricercatori della University of London – che su Acta Psycologica hanno dedicato al tema due studi condotti sia in laboratorio che in ambiente naturale – quello perfetto dura tra i 5 e i 10 secondi ed è quello in cui uno dei due mette un braccio sulla spalla, mentre l’altro passa un braccio sotto il suo. Una sorta di incrocio delle braccia, considerato “più egualitario e positivo rispetto agli abbracci al collo o alla vita”.

Oggi più che mai abbiamo compreso quanto il contatto fisico e l’affetto possano far bene al morale e alla nostra salute fisica e psichica. Al punto che durante la prima e la seconda ondata della pandemia dovuta al Covid 19, in alcune residenze per anziani e in qualche ospedale sono state allestite vere e proprie stanze degli abbracci nelle quali i familiari potevano abbracciare, anche se attraverso un telo di plastica anti-contagio, i propri cari. Secondo infatti ricercatori dell’Università di Amsterdam, la Hug Therapy o terapia dell’abbraccio, aiuta a dominare ansie, depressione e stress, contribuendo inoltre a renderci mentalmente più forti e più felici. “E’ questo uno dei tipi più comuni di contatto affettivo riscontrato nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, si sa poco sui fattori che influenzano la valutazione e il comportamento dell’abbraccio – scrivono i ricercatori inglesi – la ricerca suggerisce che questo tipo di contatto fisico può fornire supporto emotivo e potrebbe fungere da cuscinetto per lo stress”.

In effetti, spiegano gli analisti dell’Università di Londra alcuni studi hanno scoperto che l’abbraccio frequente è associato a una diminuzione delle misure fisiologiche dello stress, come una pressione sanguigna più bassa, livelli più bassi di citochine proinfiammatorie o una migliore risposta del sistema immunitario. Così, quest’ultimo studio ha cercato di capire in due esperimenti separati in che modo le emozioni suscitate dall’abbraccio siano influenzate dalla durata del gesto e dal tipo di ‘presa’.

Dai test condotti su 150 studenti la durata è sembrata essere il fattore che più influisce sulla capacità dell’abbraccio di suscitare emozioni, con un abbraccio fugace, fino a 1 secondo, quasi completamente inefficace e quelli compresi tra i 5 e i 10 secondi che raggiungono il massimo della piacevolezza. Tutto questo pensando che un abbraccio medio (come quello che si scambiano gli atleti in campo) dura circa 3 secondi.

Per quel che riguarda le prese (l’esperimento ha coinvolto 206 persone di età compresa tra i 18 e i 43 anni sottoposti a tre tipi di prese) l’abbraccio incrociato si è dimostrato più intenso di quello in cui si portano entrambe le braccia intorno al collo o alla vita. Lo studio ha infatti rilevato che questa modalità di abbraccio (su cui sembra non incidere né la vicinanza emotiva né la differenza di altezza) è quella preferita dai maschi. “I nostri risultati – scrivono i ricercatori inglesi – si allineano con studi precedenti che riportavano effetti di genere sugli abbracci. In pratica, i maschi si abbracciano tra di loro in modo diverso di quanto fanno le femmine”. Considerano quel tipo di vicinanza meno intima.

Un gesto importante ma spesso trascurato dagli adulti anche nell’ambito familiare, mentre gli abbracci ad esempio stimolerebbero lo sviluppo fisico, cognitivo, sociale ed emotivo dei bambini. Scrivono ancora i ricercatori inglesi nel loro studio: “Sulla base dei nostri risultati, consigliamo di utilizzare un abbraccio incrociato di 5 secondi per modellare un tipo di esperienza familiare e piacevole”. Non solo, questa scoperta lascia intravedere ricerche future. “Nonostante il nostro lavoro dica che sia gli abbracci di 5 secondi che quelli di 10 secondi siano ugualmente piacevoli, gli abbracci di 5 secondi sono quelli da preferire ogni volta che i ricercatori vorranno indurre un’esperienza tattile comune”.  



www.repubblica.it 2021-11-24 15:19:25

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