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Disabilità visiva, il Premio Braille al volontariato e allo sport

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Solidarietà, rispetto reciproco e spirito di sacrificio per chi della vita non può vedere tutti i colori. Due principi-guida che hanno guidato l’operato dei volontari della Croce Rosse Italiana e anche i tanti sportivi paralimpici che tante emozioni hanno regalato alle Olimpiadi di Tokio. Proprio a loro – e al Coni che ha ricevuto una menzione speciale – è andato il XXV Premio Louis Braille, il massimo riconoscimento nazionale destinato a personalità e organizzazioni che hanno dato un contributo decisivo sui temi della disabilità visiva promosso dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI). Il Premio è stato assegnato ieri sera al Teatro Ghione nel corso di una grande serata-evento a ingresso libero, patrocinata dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio organizzata in concomitanza con la Giornata Europea della Disabilità. 

Il ruolo di supporto dei volontari della Cri

Il fil rouge scelto quest’anno dall’UICI ha voluto puntare i riflettori sul mondo dello sport e del volontariato che sono stati ancora più protagonisti e presenti nella società nell’anno della difficile ripresa dalla pandemia, purtroppo tutt’altro che conclusa. Il Premio Braille alla Croce Rossa Italiana ha voluto in particolare evidenziare il ruolo di supporto svolto da CRI verso le persone non vedenti, ipovedenti e in generale con disabilità, sia nei terribili mesi di emergenza sanitaria, che con un orizzonte ben più ampio con progetti dedicati all’inclusione lavorativa di persone con disabilità visiva e soggetti fragili, nel caso particolare del progetto LISA a cui collabora anche UICI attraverso un apposito protocollo di cooperazione. “Siamo orgogliosi di ricevere questo Premio – ha sottolineato Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana. Da poco abbiamo anche avviato un accordo con Uici, legato al nostro progetto Lisa per la promozione dell’inclusione sociale e lavorativa, finalizzato a promuovere l’autonomia delle persone con disabilità visiva su tutto il territorio nazionale. Queste sinergie importanti rafforzano i nostri sforzi quotidiani per dare risposta a qualsiasi vulnerabilità e ci consentono di essere sempre di più ‘Un’Italia che Aiuta’”.

Un ricco medagliere olimpico

Il Premio Braille assegnato al Comitato Italiano Paralimpico ha poi reso omaggio al lavoro dell’organizzazione e dei suoi atleti, che quest’anno hanno registrato il medagliere più ricco di sempre ai Giochi di Tokio 2020, e che hanno tenuto accesa nel cuore di tutti la fiaccola dell’impegno oltre i propri limiti, dell’integrazione oltre ogni differenza, dell’orgoglio e del riscatto nazionale. Valori che da sempre accomunano tutto il mondo dello sport per le sue valenze educative al rispetto delle regole, alla competizione positiva, al senso di appartenenza e collaborazione, che l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha voluto ribadire assegnando al CONI una menzione speciale. “E’ un grande piacere nonché un onore prendere parte al XXV Premio Louis Braille promosso dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità – ha commentato il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli – Ed è motivo di soddisfazione sapere che questa edizione sarà dedicata ai valori che uniscono il mondo sportivo e quello impegnato nelle attività di solidarietà. D’altronde lo sport può rappresentare uno straordinario strumento di inclusione e integrazione, in grado di mettere ciascun individuo nelle condizioni di poter esprimere le proprie potenzialità e di abbattere numerose barriere, fisiche e culturali. Iniziative come questa hanno il merito di contribuire al cambiamento della percezione della disabilità nel nostro Paese e di offrire significativi spunti di riflessione sul modello di società del futuro che tutti insieme dovremmo costruire. Una società dove non dovranno più esistere diritti speciali per persone speciali ma cittadine e cittadini, senza aggettivi e categorie”.

Il Premio Braille

Il Premio Louis Braille è stato istituito 25 anni fa dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con l’obiettivo di rendere omaggio a quanti si impegnano in favore della disabilità visiva, una realtà che conta oggi in Italia oltre 360 mila ciechi legalmente riconosciuti a cui si aggiungono un milione e mezzo di ipovedenti che l’UICI rappresenta e tutela. “Questo Premio ha voluto celebrare piccoli e grandi protagonisti del nostro Paese, siano essi impegnati accanto a chi soffre nella vita di tutti i giorni come è il caso dei volontari della Croce Rossa Italiana, siano essi portatori di un messaggio di speranza, fiducia nel futuro e vittoria sui propri limiti, come nel caso degli atleti paralimpici e degli sportivi più in generale che da sempre sono testimoni di valori fondamentali di cittadinanza collettiva e convivenza civile– ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto – Ognuno a proprio modo riesce a far brillare in ciascuno di noi la fiaccola del rispetto, dello spirito di abnegazione, del superamento delle barriere fisiche e mentali, incarnando i valori dell’ “io”e del “tu” che insieme possono finalmente diventare “NOI”. E questo è ancora più importante oggi in un Paese in cui, come anche la pandemia ci ha dimostrato, la solidarietà e l’aiuto reciproco sono la chiave della ripartenza e la strada maestra per dare piena dignità a tutti i suoi cittadini, a cominciare dalle persone con disabilità.”

La partecipazione degli artisti

L’evento di premiazione, che sarà trasmesso in differita su Rai Uno in seconda serata sabato 11 dicembre, ha coinvolto personalità dello spettacolo, della cultura, della politica e dello sport che hanno offerto momenti di intrattenimento e riflessione attorno al mondo della disabilità visiva e alle principali criticità che queste persone devono superare ogni giorno. Si sono esibiti i cantanti Antonello Venditti e Roby Facchinetti, che hanno eseguito i brani più amati del loro repertorio, il pianista e compositore non vedente Franco De Feo e sua figlia Dea, il jazzista non vedente Massimo Tagliata, tra i più apprezzati della scena musicale nel suo campo, la Band Little Tony Family con Cristiana Ciacci e Serena Rigacci, la comica Emanuela Aureli, che ha raccontato solidarietà e disabilità con l’aiuto dell’ironia.



www.repubblica.it 2021-12-04 08:56:53

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