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Covid, i rischi per i bambini che hanno un tumore. Chi e quando vaccinare

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PER I MEDICI dell’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica (Aieop) non è una possibilità ma una necessità: la vaccinazione anti-Sars-CoV-2 ai bambini (dai 5 anni in su) colpiti da tumore o che hanno subito un trapianto è fondamentale per proteggerli dal rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19 e permettere lo svolgimento regolare delle cure, dei ricoveri, dei controlli. Questo è, in sintesi, quanto riporta il nuovo Documento di Consensus elaborato dal Gruppo di Lavoro Infezioni e Terapie di Supporto della società scientifica.

I rischi di Covid per i bambini con malattie onco-ematologiche

Tumori, immunodeficienze primitive o secondarie (anche quelle causate dai trattamenti), citopenie autoimmuni o da insufficienza midollare sono condizioni che definiscono un paziente pediatrico come fragile, che in caso venisse contagiato da Sars-Cov-2 avrebbe maggiori probabilità di altri di andare incontro a complicazioni. L’infezione attiva, inoltre, potrebbe costringere a modificare il calendario dei trattamenti e dei controlli, causando ritardi.

A dirlo sono i dati del Registro Global Covid-19, che nel periodo tra il 15 aprile 2020 e il 1° febbraio 2021 ha iscritto 1.520 pazienti pediatrici oncoematologici. Solo il 30,5% dei piccoli pazienti contagiati dal coronavirus risultava asintomatico, mentre il 67,4% ha richiesto il ricovero in ospedale e il 55,8% ha dovuto modificare il trattamento per via dell’infezione. Nel 19,9%, inoltre, dei casi la malattia si è manifestata in forme gravi o gravissime e la mortalità da Covid-19 in questi pazienti è stata del 3,8%.

La situazione in Italia

Per fortuna, nei centri onco-ematologici pediatrici italiani l’incidenza di Covid-19 è rimasta limitata, finora. Nei casi registrati la malattia ha avuto generalmente un decorso favorevole e solo il 3% dei casi ha richiesto l’ospedalizzazione, senza che si sia verificato nessun decesso per Covid. Ma con l’avanzata della variante omicron la situazione potrebbe cambiare e, sostengono gli esperti, bisogna fare il possibile per tutelare i piccoli pazienti.

Quando vaccinare i bambini

I medici dell’Aieop precisano che la scelta va fatta sul paziente, cioè personalizzata sulla base delle sue condizioni, del trattamento che sta seguendo e dell’intensità di cura. La decisione, dunque, è frutto del dialogo con l’oncologo pediatra curante. La vaccinazione anti-Covid va eseguita, per esempio, quando il paziente è stabile dal punto di vista clinico, non ha febbre o non sta seguendo terapie steroidee. Pertanto, la vaccinazione può essere fatta durante il trattamento chemioterapico attivo rispettando degli intervalli di tempo, che possono variare a seconda del farmaco e della distanza dall’ultimo trattamento; nei pazienti sottoposti a terapia cellulare (trapianto o Car-T) l’intervallo minimo di attesa è di tre mesi; nei pazienti sottoposti a terapia con anticorpo monoclonale anti-CD20 (rituximab) o terapia con altri monoclonali che determinano una linfocitopenia-B grave e persistente, l’intervallo minimo è di sei mesi dall’ultimo trattamento.

“La vaccinazione è invece sconsigliata solo in caso di documentata allergia a un componente del vaccino, come ad esempio il PEG, oppure nei pazienti che hanno avuto una reazione allergica grave alla prima dose di vaccino anti Covid-19”, specifica Simone Cesaro, Direttore di Oncoematologia pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Verona e Coordinatore del Gruppo di Lavoro Infezioni e Terapie di Supporto di Aieop: “La storia di reazioni allergiche a precedenti vaccinazioni non costituisce, invece, una controindicazione al vaccino Covid-19 a mRna. Se il paziente presenta una storia di reazioni allergiche gravi a più di un farmaco, è consigliata una valutazione con lo specialista allergologo del rapporto rischio/beneficio”.

Le altre raccomandazioni

Infine, i pediatri onco-ematologi ricordano che per tutelare nella massima misura possibile i piccoli pazienti, anche per i familiari è raccomandata la vaccinazione, così come l’uso delle mascherine, l’igiene delle mani e il distanziamento fisico e sociale al di fuori del nucleo stretto. Anche la vaccinazione antinfluenzale per pazienti e familiari è raccomandata.



www.repubblica.it 2022-01-14 09:20:51

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