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Giulia, un tumore a 5 mesi, a 41 anni in campo per gli altri – Focus Sarcomi

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(ANSA) – ROMA, 11 APR – Giulia ha avuto una diagnosi di
tumore a pochi mesi dalla nascita, ora è sposata, porta avanti
la insieme la carriera e la vita di mamma. Alfredo di anni ne
aveva 7 quando ha avuto diagnosticata la malattia, ora è uno
studente universitario. Quelli come loro li chiamano lungo
sopravviventi ma loro si sentono ‘guariti’. Sono due dei 6
neonominati consiglieri della Federazione Associazioni Genitori
e Guariti Oncoematologia Pediatrica (Fiagop) Onlus.
   
“Ho 41 anni e sono stata colpita da tumore a 5 mesi, nel
1981. Da un paio di anni – spiega a Ansa Giulia Panizza di
Genova – supporto l’Associazione per la Lotta al Neuroblastoma.
   
Da donna lavoratrice e da mamma, voglio portare il mio
contributo a sostegno della ricerca e delle tematiche relative
al ‘dopo’ la malattia oncologica, ossia il periodo successivo
alla conclusione delle cure. Ultimamente si sono accesi i
riflettori sul diritto all’oblio degli ex pazienti oncologici,
ma è anche opportuno che sia salvaguardato il loro diritto a non
essere dimenticati”.
   
Alfredo Spartà, dell’Associazione Ibiscus di Catania, di
anni ne ha 25 e ha avuto a 7 anni la diagnosi di una leucemia
linfoblastica acuta. Oggi studia Ingegneria all’Università, è un
appassionato di natura e fotografia, e da tempo prende parte
alle attività di Fiagop “per sostenere chi si trova ad
affrontare quello che lui ha vissuto”. Nel nuovo consiglio
direttivo siedono anche Rossella Marsala, dell’Associazione
Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica (Ageop) di Bologna,
Laura Diaco, consigliere di Peter Pan Onlus di Roma, e Annamaria
Alfani, presidente di Open Onlus. “Fiagop – afferma il neoeletto
presidente Paolo Viti – nasce nel 1995 dopo anni di
collaborazione tra le associazioni, per garantire a bambini e
adolescenti, malati e ai guariti, il diritto alla salute e alla
buona qualità di vita, oltre che il sostegno alle loro famiglie.
   
Significativa è la presenza, nel consiglio neoeletto, di due
guariti da cancro pediatrico, che metteranno a disposizione la
loro esperienza per sviluppare i temi della Survivorship care,
ovvero l’assistenza, sanitaria e non solo, che può necessitare
chi guarisce da tumore, per un pieno reinserimento nella
società”. (ANSA).
   

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