Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Il cocktail che previene Covid per chi non può vaccinarsi

24

- Advertisement -


Una combinazione di anticorpi (tixagevimab e cilgavimab) è in grado di ridurre il rischio di sviluppare il COVID-19 sintomatico. Lo dimostrano i risultati dello studio Provent pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine.

Più del 75% dei partecipanti allo studio soffrivano di diverse malattie che li esponevano alla possibilità elevata di sviluppare una forma grave di Covid-19 se si fossero infettati. Sono state infatti incluse anche persone immuno-compromesse e persone che avrebbero potuto dare una risposta immunitaria inadeguata alla vaccinazione, come ad esempio i malati di leucemia linfatica cronica o altri con immunodeficienze primitive o acquisite, i trapiantati sottoposti a trattamenti immunosoppressivi. Importante poi il fatto che le concentrazioni dei due anticorpi sono rimaste elevate nel siero dei pazienti per sei mesi dopo la somministrazione, a supporto del fatto che una singola dose potrebbe fornire una protezione a lungo termine contro il COVID-19 per almeno sei mesi.

 “Nonostante i vaccini contro il Covid-19 siano stati altamente efficaci nel ridurre l’ospedalizzazione e la morte – ha comentato Giovanni Di Perri, professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università di Torino e Responsabile della Divisione Universitaria di Malattie Infettive all’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino – rimangono ancora numerose persone le cui condizioni individuali non permettono una valida risposta protettiva alla vaccinazione. Si tratta in particolare di individui immunodepressi e di coloro per i quali la vaccinazione è controindicata. Questi importanti dati pubblicati sul New England Journal of Medicine forniscono le evidenze di come una singola dose della combinazione di anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab, facilmente somministrabile per via intramuscolare, determini una protezione duratura. Inoltre, nei rari casi in cui l’infezione si è verificata nonostante la somministrazione dei due monoclonali, in nessun caso si è presentata in modo severo o critico”.

Non ci sono stati casi di COVID-19 grave, e decessi legati al COVID-19 o ricoveri nel gruppo con tixagevimab e cilgavimab nell’analisi di follow-up a sei mesi; ci sono stati cinque casi di malattia grave, sette ricoveri e due decessi legati al COVID-19 nel gruppo placebo.

La combinazione di anticorpi tixagevimab e cilgavimab è stata generalmente ben tollerata durante lo studio PROVENT e non sono stati riscontati problemi di sicurezza né nell’analisi primaria né in quella a sei mesi. Si sono registrati eventi avversi con ugual frequenza nei gruppi con tixagevimab e cilgavimab e placebo. L’evento avverso più comune è stata la reazione al sito di iniezione, verificatasi nel 2,4% dei partecipanti nel gruppo con tixagevimab e cilgavimab e nel 2,1% dei partecipanti nel gruppo placebo.

Circa il 2% della popolazione mondiale è considerato ad alto rischio di una risposta inadeguata alla vaccinazione contro il COVID-19 e potrebbe trarre particolare beneficio dalla profilassi pre-esposizione con la combinazione di anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab. Questa popolazione comprende persone immunocompromesse, come quelle con cancro o pazienti sottoposti a trapianto o chiunque assuma farmaci immunosoppressori. Anche le persone ad alto rischio di esposizione al virus SARS-CoV-2 potrebbero beneficiare della protezione con tixagevimab e cilgavimab.



www.repubblica.it 2022-04-22 14:47:02

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More