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Influenza:con vaccino alto dosaggio +24% efficacia su over65 – Focus Vaccini

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(ANSA) – ROMA, 19 MAG – “I vaccini antinfluenzali con alto
dosaggio hanno un contenuto di antigene 4 volte superiore
rispetto al vaccino standard e una capacità del 24% di
proteggere le persone anziane dalle complicanze dell’influenza
che possono portare a ricoveri e decessi”. Lo ha spiegato
Stefania Maggi, dirigente di ricerca del CNR – Istituto di
Neuroscienze e invecchiamento di Padova, intervenendo, a
Cividale del Friuli, a “Vaccinare è proteggere”, evento che vede
a confronto istituzioni regionali ed esperti di Friuli Venezia
Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.
   
L’influenza, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, provoca
ogni anno tra 8.000 e 17.000 decessi annuali in eccesso
correlabili all’influenza e alle sue complicanze e in quasi 9
casi su 10 dei casi riguarda i soggetti con più di 65 anni. A
fronte della ridotta efficacia dei vaccini attualmente in uso
per la popolazione anziana, è stato messo a punto un vaccino ad
alto dosaggio, ovvero con un contenuto maggiore di antigene,
studiato per migliorare la risposta immunitaria ai soggetti con
condizioni di plurimorbidità. “Si è dimostrato essere in grado –
ha spiegato – di prevenire complicanze che portano a
ospedalizzazioni e decessi. Nel trial su oltre 32.000 soggetti
anziani, pubblicato sul New England Journal of Medicine (NEJM),
ha mostrato un’efficacia del 24% superiore rispetto al vaccino
standard. Anche una larga revisione di letteratura, che ha
incluso studi randomizzati su oltre 34 milioni di persone, ha
mostrato che il vaccino potenziato è in grado di ridurre del 27%
le ospedalizzazioni per polmonite e del 18% quelle per effetti
cardiocircolatori rispetto al vaccino standard. Sono evidenze
scientifiche solide inconfutabili sull’efficacia nel prevenire
le complicanze della influenza”. Infine, uno studio randomizzato
condotto in 823 Rsa in tutti gli Stati Uniti ha dimostrato il
vaccino a alto dosaggio ha una riduzione, rispetto a quello
standard, “di circa il 21% di ricoveri per polmonite e quasi 13%
dei ricoveri per malattia respiratoria”. Questi dati, ha
concluso, portano a dire che “dovrebbe essere un vaccino da
adottare ogni anno anche da noi”. (ANSA).
   

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