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Scuola:Garante Infanzia Abruzzo,stop mascherine,bimbi liberi – La crescita

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(ANSA) – PESCARA, 28 MAG – “In un momento in cui la pandemia,
dopo l’emergenza e le chiusure, è maggiormente sotto controllo e
in un quadro di allentamento generale delle misure,
l’obbligatorietà della mascherina a scuola appare inidonea
perché va a vincolare la libertà di bambini e ragazzi che hanno
sofferto molto negli ultimi due anni”. E’ quanto dichiara
all’ANSA la Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza
della Regione Abruzzo Maria Concetta Falivene. “Dobbiamo
lavorare, sempre tenendo sotto controllo dati e contagi, a una
vita e abitudini ordinarie, liberando bambini e ragazzi –
prosegue – da quel pensiero di costrizione e non libertà che li
ha portati ad essere timorosi e, addirittura, ad avere sensi di
colpa rispetto a regole di prevenzione che in passato si
giustificavano e oggi no. Ci sono casi in cui i ragazzi si sono
sentiti responsabili di essere potenziali untori o untori.
   
Dobbiamo lavorare per un futuro in cui le libertà individuali,
sia fisiche sia di pensiero, siano ripristinate per far tornare
a vivere i nostri giovani”.
   
Falivene, insieme ad altri Garanti per l’infanzia e
l’adolescenza regionali, ha sottoscritto una nota, inviata nei
giorni scorsi ai ministri dell’Istruzione e della Salute, nella
quale si cita lo studio “Pandemia, neurosviluppo e salute
mentale di bambini e ragazzi” promosso dall’Autorità Garante per
l’infanzia e l’adolescenza con l’Istituto Superiore di Sanità e
con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione. “I 90
professionisti interpellati per realizzare la ricerca – si legge
nella nota dei Garanti – hanno riferito di disturbi del
comportamento alimentare, ideazione suicidaria (tentato suicidio
e suicidio), autolesionismo e ritiro sociale, disturbi
dell’apprendimento, dell’attenzione e del linguaggio, disturbi
della condotta e della regolazione cognitiva ed emotiva, oltre a
paura del contagio, stato di frustrazione e incertezza rispetto
al futuro, generando insicurezza e casi di abbandono scolastico.
   
Più in generale la pandemia ha provocato quella che i
professionisti hanno definito una vera e propria ‘emergenza
salute mentale'”. (ANSA).
   

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