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Dopo boom di pet con pandemia,ora è rischio abbandono estivo – Stili di Vita

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(ANSA) – ROMA, 14 LUG – Se con la pandemia Covid è aumentato
il numero di italiani che hanno deciso di accogliere nelle loro
case un animale da compagnia, ora il rischio è che molti dei
nuovi padroni, mossi dall’entusiasmo ma poco preparati alle
responsabilità della gestione, lascino per strada i loro amici a
4 zampe. Di fronte al problema, che ogni anno riguarda in media
80.000 gatti e 50.000 cani, la Federazione Nazionale Ordini
Veterinari Italiani (Fnovi) lancia la campagna “L’abbandono è un
incubo. Oltre che un reato”, presentata oggi in conferenza
stampa.
   
“I pet spesso vengono scelti di slancio, senza la
consapevolezza di cosa significhi prendersene cura. Una scarsa
cultura del possesso responsabile sta causando la crescita
costante dei casi di abbandono. Il problema è antico ma negli
ultimi due anni è cresciuto di pari passo all’aumento di persone
che hanno scelto di adottarli”, chiarisce Manuela Michelazzi,
etologa.
   
Con la campagna #nellesuezampe, Fnovi propone un cambio di
prospettiva, creando immedesimazione nelle emozioni di cani e
gatti, prima ritratti nei momenti di felicità all’interno della
famiglia, poi nel momento in cui questa quotidianità viene
interrotta dall’abbandono. “Questo momento – spiega Carla
Bernasconi, consigliere Fnovi – è vissuto dall’animale come un
incubo, con l’angosciante perdita dei punti di riferimento. I
video si concludono con un lieto fine: i pet si svegliano e
capiscono che è stato solo un brutto sogno. Purtroppo, però, per
tanti è una realtà, e non solo in estate. Trent’anni di leggi
contro l’abbandono hanno sortito poco. Per questo, abbiamo
puntato sulle emozioni”.
   
Scopo della campagna, che proseguirà nei prossimi mesi in
collaborazione con il Ministero della Salute, “è aiutare chi
vuole adottare un animale verso una scelta più consapevole ed
educare chi è già proprietario a un rapporto più responsabile,
puntando anche su giovani e dai bambini”, conclude Gaetano
Penocchio, presidente Fnovi. In quest’ottica diventa chiave la
figura del veterinario “per supportare non solo in caso di
emergenza ma anche nella prevenzione, aiutando a metterci nelle
sue zampe”. (ANSA).
   

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