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Abruzzo, 3.300 pazienti fragili in attesa della profilassi anti-Covid

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Prosegue anche in Abruzzo il percorso di Senior Italia FederAnziani per sensibilizzare medici e istituzioni all’importanza di proteggere i pazienti più fragili da Covid-19 e di non sprecare le dosi già acquistate degli anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab che, somministrati in combinazione, rappresentano una profilassi aggiuntiva al vaccino. Una singola dose, somministrabile per via intramuscolare, determina infatti una protezione duratura, per almeno 6 mesi.

La situazione in Abruzzo

In seguito all’incontro, parte del Tour in 10 regioni promosso in collaborazione con AstraZeneca, l’Abruzzo ha dichiarato che invierà quanto prima una circolare ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie per sollecitare la somministrazione della combinazione alle categorie di pazienti fragili indicate da AIFA. Parliamo di oltre 3.300 i cittadini abruzzesi. Nella Regione le dosi ad oggi disponibili sono circa 500 e 192 scadranno a fine luglio (per le restanti 250 il termine ultimo è dicembre). “La Regione Abruzzo diventa proattiva nel sensibilizzare i medici sulla necessità di richiamare i pazienti candidabili alla profilassi con la combinazione di monoclonali”, ha detto Claudio D’Amario, Direttore Generale del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo: “Plaudiamo alla decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco che ha rimosso gli ostacoli alla prescrivibilità di questa importante opzione terapeutica, a partire dal vincolo costituito da un test sierologico negativo. Ora serve un vero e proprio piano di richiamo, per raggiungere tutti i target prefissati”.

Per chi è indicata la profilassi con i monoclonali

Si stima che, in Italia, siano oltre 150mila i cittadini potenzialmente candidabili al trattamento con la combinazione di monoclonali. “Si tratta, in particolare, dei pazienti trapiantati, affetti da patologie onco-ematologiche, in trattamento chemioterapico attivo, oppure con farmaci immunosoppressori per patologie ad esempio reumatologiche o neurologiche, o colpiti da immunodeficienze primarie”, spiega Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani: “Finora, l’utilizzo della combinazione di monoclonali nel nostro Paese è stato insufficiente. È necessaria un’accelerazione – conclude – per somministrare questa arma molto efficace ai pazienti che richiedono una protezione aggiuntiva al vaccino”.



www.repubblica.it 2022-07-20 09:29:58

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