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L’impresa di Lorenzo, 500 km in bici per sfidare il Parkinson – Medicina

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(ANSA) – ROMA, 26 LUG – Da Padova a Roma in bicicletta. Per
dimostrare che anche convivendo con la malattia di Parkinson è
possibile continuare a lottare, sperare, vivere. È la storia di
Lorenzo Sacchetto, manager di 56 anni, che alle 5 del mattino
del 31 luglio partirà dalla sua casa a Sant’Urbano, in provincia
di Padova, alla volta di Roma, in sella alla sua bicicletta. Un
pellegrinaggio di oltre 500 chilometri, divisi in 8 tappe, per
dimostrare che anche con una malattia cronica degenerativa si
può continuare a vivere.Tornato a pedalare dopo una delicata
operazione di impianto di elettrodi per la stimolazione
celebrale profonda, Lorenzo ha deciso di sollecitare chi ha la
sua stessa malattia a reagire, in particolare all’isolamento
causato da solitudine e stigma. E con la moglie Raffaella
Roveron, che è anche suo caregiver e con cui condivide una
passione per il ciclismo, ha deciso di andare a Roma, partendo
da Padova in biciletta. “Ho provato sulla mia pelle lo stigma,
il senso di isolamento e il desiderio di chiudermi in me stesso
– racconta Lorenzo Sacchetto – ma ho capito che così vince il
Parkinson. Chi si isola e si chiude in sé stesso fa vincere la
malattia. Così io e mia moglie abbiamo deciso di partire per
questa avventura, aderendo alla campagna di Parkinson Italia che
vuole far venire allo scoperto le persone con il Parkinson e,
nel mio piccolo, restituire ad altri l’incoraggiamento che ho
ricevuto io prima dell’operazione”. In Italia ufficialmente
vengono stimate dalle 230 alle 280 mila persone affette dal
Parkinson e parkinsonismi. Si tratta tuttavia di un numero
sottostimato, dal quale sono esclusi i tanti che nascondono la
propria condizione e che addirittura la negano, a causa di molti
stereotipi e pregiudizi legati alla malattia, e allo stigma
sociale legato a questa condizione. Perciò nel nostro Paese i
malati secondo Confederazione Parkinson Italia potrebbero essere
quasi mezzo milione. L’esperienza di Lorenzo si inserisce a
pieno titolo nella campagna #NonChiamatemiMorbo, promossa
proprio da Confederazione Parkinson Italia. La campagna intende
offrire una visione differente della malattia, raccontando come,
dopo la diagnosi precoce, le persone con Parkinson possano
continuare una vita di relazioni e attività. (ANSA).
   

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