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Cattive abitudini per la salute del cuore, così una app ci aiuterà a contrastarle

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Il primo partecipante è già stato arruolato. Così ha ufficialmente preso il via un progetto nato dalla collaborazione di molte realtà: 14 Ircc (gli ospedali di eccellenza della rete sanitaria italiana) della Rete Cardiologica, circa 200 medici di medicina generale del consorzio Co.S e 200 farmacie associate a Federfarma Lombardia. Si chiama “CV-Prevital. Strategie di prevenzione primaria cardiovascolare nella popolazione italiana” ed è il primo studio in Italia a cercare di dimostrare scientificamente, su un campione molto vasto di popolazione, l’efficacia di un sistema digitale per la prevenzione cardiovascolare, vale a dire se sia davvero possibile migliorare la prevenzione con una app per smartphone. Lo studio nasce su iniziativa del ministero della Salute e dal Parlamento, “perché – spiega Gianfranco Parati, direttore scientifico Irccs Auxologico e ricercatore principale dello studio insieme a Giulio Pompilio, direttore scientifico del Centro Cardiologico Monzino – le istituzioni si sono rese conto che se non si combattono le malattie cardiovascolari il sistema sanitario potrebbe andare al collasso nel giro di pochi anni”.

Prendere per mano la prevenzione

Consumo di tabacco, errate abitudini alimentari, insufficiente attività fisica, consumo eccessivo di alcol, ma anche caratteristiche psico-comportamentali e alterazioni del sonno: a questi fattori di rischio si può ricondurre il 60% delle malattie cardiovascolari in Europa e in Italia. La prevenzione primaria ci consente di aumentare gli anni di “vita in salute” e di contenere i disagi e i costi delle cure. Ma non è facile, come sanno tutte le persone che ci provano. “La prevenzione è un’attività che deve durare anni e che dev’essere praticata con costanza – ricorda Gianfranco Parati. – E la medicina digitale può essere uno strumento molto efficace”. Ecco perché il cardine del Progetto CV Prevital è una app, realizzata appositamente, e distribuita a oltre 80.000 over 45 partecipanti allo studio, che non abbiano mai subito un evento cardio o cerebrovascolare, che possiedano uno smartphone. Come spiega Damiano Baldassarre, co-ricercatore principale dello studio, l’obiettivo è molto ambizioso: “verificare scientificamente se questo genere di strumento è davvero in grado di rendere le persone più consapevoli della propria salute cardiovascolare e aiutarle a diventare protagoniste delle proprie scelte in termini di prevenzione”.

Come funziona l’applicazione

L’app è stata disegnata in modo da consentire il monitoraggio, l’educazione e la gestione da remoto di fattori di rischio cardiovascolare convenzionali ed emergenti e degli stili di vita scorretti, fornendo consigli e indicazioni, fungendo da diario e promemoria per l’utente (registrando pressione arteriosa, frequenza cardiaca, calcolo dell’indice di massa corporea, glicemia). Ha una sezione basata sul gioco, per coinvolgere maggiormente i partecipanti allo studio. “Nel giro di 18 mesi sarà completato il reclutamento degli 80.000 partecipanti. E poi, nel giro di un paio di anni, ci aspettiamo di vedere come e se le tecnologie digitali del progetto possano migliorare le condizioni di rischio cardiovascolari delle persone. Siamo aperti a tutto, perché CV-Prevital è un progetto scientifico. Ma ci auguriamo di trovare delle soluzioni che poi si traducano in una proposta di miglioramento”, spiega Parati.

L’importanza di lavorare insieme

Nessuno degli Istituti partecipanti al progetto sarebbe stato in grado da solo di raggiungere un numero così alto di partecipanti, indispensabile per garantire il peso statistico necessario alla scientificità dello studio. L’infrastruttura dati e organizzativa creata tra i vari Irccs della Rete Cardiologica indica anche la strada anche per progetti futuri. Una volta concluso il progetto, consentirà agli Irccs di interagire direttamente con i medici di medicina generale e con le farmacie del territorio per nuovi studi. Un valore aggiunto importante, che spiega il finanziamento di dieci milioni di euro stanziato dal ministero della Salute. Secondo il presidente del Consorzio Sanità Co.S Antonio Di Malta CV-Prevital potrebbe rappresentare un fattore di riorganizzazione per progetti di prevenzione e attività di telemedicina, con una forte motivazione anche per gli stessi medici.



www.repubblica.it 2022-07-29 08:41:39

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