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Tumori: Oncologico Veneto, niente sigarette anche all’aperto – Sanità

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(ANSA) – PADOVA, 31 AGO – L’Istituto Oncologico Veneto spegne
simbolicamente “l’ultima sigaretta”: da domani primo settembre
sarà infatti severamente vietato fumare non solo in tutti i
locali al chiuso e negli automezzi, come consolidata
consuetudine, ma anche all’esterno, in tutte le aree di
pertinenza aziendale.
   
Il divieto riguarda la totalità delle sedi Iov: l’ospedale
Busonera, gli uffici amministrativi allocati a Palazzo Santo
Stefano, gli spazi presso la Palazzina di Radioterapia nell’area
dell’Azienda Ospedaliera, la Torre della Ricerca in Zip, a
Padova, l’ospedale San Giacomo a Castelfranco Veneto (Treviso) e
la Radioterapia all’ospedale di Schiavonia (Padova). Uno
specifico Regolamento disciplina le modalità attuative presso lo
Iov della normativa nazionale e regionale in materia di divieto
di fumo, con la finalità di garantire il diritto alla salute e
alla protezione contro i rischi correlati al fumo dei cittadini
che accedono alle strutture sanitarie, nonché degli operatori
che svolgono la loro attività nell’ente.
   
Per la direttrice generale, Patrizia Benini “il nuovo
Regolamento è espressione della mission aziendale, che è quella
di tutelare la salute e prevenire la malattia oncologica a tutti
i livelli, promuovendo stili di vita sani in ogni forma.
   
Pertanto mira ad evitare l’esposizione al fumo passivo delle
persone presenti allo Iov a qualsiasi titolo, garantire la
salubrità dell’aria, mantenere libere dal fumo le aree
all’aperto immediatamente limitrofe agli accessi, nonché le
pertinenze esterne, mantenere il decoro e l’igiene ambientali in
tutti i locali e nelle aree all’aperto, ma anche e soprattutto
ridurre il numero di fumatori attivi. E per dare un segnale
ulteriormente forte, tutti gli operatori aziendali saranno
coinvolti nella realizzazione degli obiettivi della normativa
antifumo”.
   
Da normativa, per i trasgressori al divieto di fumo la
sanzione amministrativa consiste nel pagamento di una multa da
27,50 a 275 euro, raddoppiata se la violazione è commessa in
presenza di una donna in gravidanza, di lattanti o bambini fino
a 12 anni. (ANSA).
   

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