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Breathink, quello che chiedono pazienti, medici e caregiver per il tumore del polmone

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Identificare e colmare i gap presenti nel percorso del paziente con tumore del polmone, partendo dall’ascolto di tutti gli interlocutori coinvolti nell’iter della diagnosi e della terapia. Questo è l’obiettivo di ‘Breathink’, un progetto di open innovation che si propone di raccogliere idee e stimoli esterni con l’obiettivo di generare soluzioni innovative che possano realmente supportare clinici, pazienti e caregiver nell’affrontare al meglio la malattia. Alla fine del percorso verrà selezionata l’idea ritenuta più innovativa, efficace e vicina ai bisogni degli stakeholder coinvolti. Il progetto, lanciato da AstraZeneca, prevede il coinvolgimento di un panel ampio e trasversale composto da clinici (oncologi, chirurghi, radioterapisti, pneumologi, biologi molecolari e psico-oncologi), Associazioni di Pazienti (WALCE – Women Against Lung Cancer in Europe e IPOP – Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare), oltre a università, startup e incubatori selezionati sul territorio nazionale. Ne abbiamo parlato con Silvia Novello, consulente scientifico del progetto Breathink, presidente di Walce, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino e responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Oncologia Polmonare dell’A.O.U. San Luigi di Orbassano (TO).

Quali sono le novità più importanti degli ultimi anni per la cura del tumore al polmone?

“L’avvento della medicina di precisione ha modificato radicalmente l’approccio al tumore del polmone. La valutazione del profilo molecolare è oggi un aspetto fondamentale e imprescindibile nel processo decisionale terapeutico, così come l’impiego di test genomici che ci permettono di delineare le caratteristiche specifiche della malattia e impostare la strategia terapeutica più adeguata per ogni paziente. Grazie ad approcci innovativi e a terapie mirate, che negli ultimi 15 anni hanno cambiato notevolmente lo scenario del tumore del polmone, oggi il numero di persone che vive più a lungo e con una buona qualità di vita è cresciuto. Al tempo stesso molti pazienti iniziano ad acquisire maggiori competenze, ad avere maggior interesse per tutto ciò che riguarda la propria salute e a essere pertanto più coinvolti nelle decisioni riguardanti la malattia”.

Nell’ambito del progetto Breathink avete raccolto le segnalazioni dei vari gap presenti nel percorso del paziente con tumore del polmone: quali sono i bisogni più urgenti da soddisfare?

“L’ascolto degli attori coinvolti nel progetto, clinici, pazienti e caregiver, ha restituito un quadro molto chiaro dei bisogni e dei benefici attesi. In particolare, per pazienti e caregiver emerge il desiderio di vicinanza durante tutto il percorso di malattia e di cura. Una vicinanza che si concretizza appunto nell’ascolto dei bisogni di pazienti e caregiver e in un loro crescente coinvolgimento in questo percorso. Questo tema si collega all’importanza di promuovere una corretta informazione ed educazione del paziente, per migliorarne il livello di engagement nel percorso terapeutico. Prioritaria è poi la riduzione delle disparità territoriali di accesso ai test mutazionali e a percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati. Questa analisi evidenzia temi da sempre cari a Walce Onlus ed è per questo motivo che condividiamo gli obiettivi di Breathink, un progetto sostenuto da AstraZeneca, che nasce dall’ascolto dei diversi attori e, mediante il dialogo e la collaborazione, desidera generare risposte innovative a questioni che la comunità di clinici e pazienti ritiene ancora aperte, attuali e di interesse”.

In che modo ritiene che sia possibile generare soluzioni innovative che possano realmente supportare clinici, pazienti e caregiver nell’affrontare al meglio la malattia?

“Per generare soluzioni innovative e di valore è importante tenere in considerazione il punto di vista di tutti gli attori coinvolti nella lotta al tumore del polmone. Per questo motivo l’approccio di co-creazione del progetto Breathink mette a confronto esperti sul tumore del polmone, associazioni di pazienti, pazienti e caregiver, startup e università per affrontare problemi complessi con una prospettiva multidisciplinare. Walce Onlus crede fortemente in questa modalità di lavoro che porterà all’identificazione di una soluzione in grado di migliorare concretamente la pratica clinica e la vita dei pazienti con tumore del polmone”.

A novembre, si svolgerà l’ultima fase del progetto ‘Breathink’ con un evento live in cui verranno presentati tutti i progetti. Per maggiori informazioni sul progetto e approfondimenti sulle fasi, si può consultare il sito www.breathinkchallenge.com.



www.repubblica.it 2022-09-06 12:27:13

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