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Contagiati con Omicron, gli asintomatici potrebbero essere molti di più di quanto sap…

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La variante Omicron del Sars-CoV2 è caratterizzata da un altissima contagiosità e secondo alcune stime è uno dei virus più contagiosi di sempre, ma sappiamo veramente quante persone si sono contagiate?

Durante l’epidemia di Covid19 ci siamo abituati ad avere un conteggio giornaliero e capillare di tutti i nuovi casi, infatti il bollettino di fine giornata ci aggiorna sul numero di tamponi positivi e ci fornisce molte altre informazioni sull’andamento dell’epidemia. Il numero di tamponi molecolari e test rapidi positivi non è l’unico metodo per conoscere il numero di persone contagiate, infatti non tutti i soggetti si accorgono di aver contratto il virus.

Le analisi fatte a posteriori del passaggio di un patogeno si chiamano analisi di sieroprevalenza: in pratica non andiamo alla ricerca del virus vivo ed intero ma lo cerchiamo indirettamente cioè tramite gli anticorpi prodotti contro di esso. I test sierologici servono proprio a rilevare gli anticorpi che il nostro corpo ha prodotto contro diverse porzioni del Sars-CoV2.

Le analisi di sieroprevalenza quindi vengono effettuate dopo il passaggio di ondata epidemica e servono a confermare o aggiustare i dati rilevati direttamente dai positivi. Queste analisi sono molto informative perché ci suggeriscono quanto efficiente è stato il sistema di testing e ci possono anche fornire informazioni su quanto una variante è stata sintomatica.

Infatti, varianti particolarmente severe e sintomatiche si manifestano con forza nei soggetti contagiati che sono spinti a testarsi e quindi risultare nei report nazionali mentre varianti meno aggressive possono indurci a non testarci e quindi abbassare il numero generale dei contagiati.

Ovviamente per ragioni logistiche le analisi di sieroprevalenza sono effettuate a campione e per forza di cose non possono testare tutta la popolazione.

Sappiamo che la variante Omicron è estremamente contagiosa ma fortunatamente pare avere una virulenza inferiore rispetto alle precedenti, questo significa che la probabilità di ricovero, terapia intensiva e decesso sono ridotte. La ridotta virulenza di Omicron è sicuramente anche merito della campagna di immunizzazione avvenuta in Italia nell’ultimo anno e mezzo. Inoltre, la variante Omicron pare essere in linea con le precedenti per il numero di soggetti asintomatici, in pratica su 100 persone che contraggono la Covid19 circa il 30% saranno asintomatiche.

Quindi quante persone si sono contagiate con Omicron?

Probabilmente è impossibile dare una risposta esatta a questa domanda ma secondo uno studio pubblicato su JAMA lo scorso Agosto almeno il 50% delle persone non si è accorto di aver contratto la Covid19 durante l’ondata di Omicron.

I ricercatori hanno selezionato un campione di popolazione positiva per gli anticorpi anti Sars-CoV2 e di questi soltanto la metà sapeva di aver contratto il virus. Per essere sicuri che gli anticorpi rilevati non fossero quelli indotti dal vaccino (sappiamo che i vaccini a mRNA ci fanno produrre anticorpi anti Spike) i ricercatori hanno cercato anticorpi anti-N. La proteina N è una proteina strutturale del Sars-CoV2 che non è contenuta in nessuno dei vaccini approvati.

COVID WATCH L’archivio completo

Cosa ci dicono questi risultati?

  1. la variante Omicron ha contagiato molto più persone di quelle registrate ufficialmente
  2. la variante Omicron in moltissimi soggetti è totalmente asintomatica
  3. l’alto numero di soggetti asintomatici potrebbe facilitare la diffusione

Il fatto che la variante Omicron sia passata totalmente inosservata in una grossa fetta della popolazione è indice di un virus meno virulento, dal momento che non ha causato sintomi e malattia ma allo stesso tempo ha contribuito alla sua altissima diffusione.

REF:

https://www.hindawi.com/journals/bmri/2022/3401566/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9321237/pdf/vaccines-10-01049.pdf

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2795246

Aureliano Stingi, dottore in biologia molecolare lavora nell’ambito dell’oncologia di precisione. Collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella battaglia contro le fake news a tema Covid19

Instagram: Aureliano _Stingi Twitter: @AurelianoStingi





www.repubblica.it 2022-09-13 18:07:37

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