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Innovazione in salute per superare la crisi, focus a Trieste – Sanità

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(ANSA) – TRIESTE, 19 SET – Fare il punto sul ruolo chiave che
l’innovazione tecnologica nel settore biomedicale,
biotecnologico e bioinformatico ha nel superare la crisi
innescata dalla pandemia e nell’affrontare le sfide globali per
la salvaguardia di salute e ambiente. Mira a questo obiettivo
EuroBioHighTech, appuntamento in programma domani e mercoledì a
Trieste che mette a confronto enti di ricerca, università,
ospedali, grandi, piccole e medie imprese e startup innovative.
   
“Alla crisi pandemica, l’Ue ha risposto con il Next Generation
EU. Quest’anno focalizziamo il programma di EuroBioHighTech 2022
anche sulle opportunità che il Pnrr offre per uno sviluppo
sostenibile dell’economia e la crescita del territorio”, spiega
Diego Bravar, presidente della Rete di imprese regionali
BioHighTech NET 4.0 e del Comitato organizzatore dell’evento,
promosso in collaborazione con, tra gli altri, Confindustria
Alto Adriatico e Camera di Commercio – Aries Venezia Giulia.
   
Sono 9 le tavole rotonde in programma con 80 speaker, di cui
quasi 50 provenienti da aziende, enti di ricerca e innovation
hub dell’area Alpe Adria, ma anche Usa e Siria. Tra i temi
affrontati anche digitalizzazione e transizione energetica;
prevista la presentazione di Trition, TRIeste Valley InnovaTION
Hub, progetto di Ogs che doterà Trieste, attraverso un
investimento di circa 20 milioni, di una nuova infrastruttura
per supportare il trasferimento tecnologico e la nascita di
imprese innovative.
   
“Il ruolo – afferma Antonio Paoletti, presidente della Cciaa
VG – è supportare la proiezione europea e internazionale di un
settore altamente innovativo e tecnologicamente avanzato, in
linea con le priorità del sistema camerale nazionale”.
   
“Salute, digitalizzazione e transizione energetica – aggiunge
Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico
– rappresentano tre sfide centrali per il futuro di tutte le
nostre aziende e la tenuta economico e sociale del territorio.
   
Per questo abbiamo bisogno che dalla collaborazione tra mondo
scientifico e realtà imprenditoriali e da una maggiore
interazione tra startup e aziende esistenti, si generino nuove
soluzioni concrete in tempi rapidi”. (ANSA).
   

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