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Il bambino è pigro e svogliato? Macché, ha un disturbo dell’apprendimento

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“È pigro, svogliato, fa una gran fatica a imparare a leggere, ma quando c’è da giocare a pallone, ah beh, in quel caso la pigrizia improvvisamente scompare eh”. Ecco, ancora oggi i bambini con dislessia passano per pigri e svogliati. Perché nonostante l’acronimo Dsa, che sta per disturbi specifici dell’apprendimento dei quali la dislessia è il più diffuso, sia entrato nel linguaggio comune riguardando circa 3 milioni di nostri connazionali, ancora oggi non è chiaro a tutti cosa siano, quali sono i segnali per riconoscerli e cosa fare una volta che si sono riconosciuti.

Più conoscenza sui disturbi dell’apprendimento

Per promuovere la conoscenza sulla dislessia e sugli altri Dsa – disortografia, disgrafia, discalculia – e diffondere le metodologie più efficaci per affrontarli e gestirli, dal 3 al 9 ottobre si celebra la VII Settimana nazionale della dislessia, organizzata da Aid, Associazione Italiana Dislessia contestualmente alla European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (Eda).

Il titolo di questa edizione, Per un mondo senza etichette: inclusione e innovazione,  rende l’idea del focus della manifestazione: trovare strategie capaci di integrare le esigenze di apprendimento di tutte le persone con Dsa, promuovere un’inclusione a tutto tondo di queste persone, e ribadire che gli strumenti efficaci per le persone con Dsa sono utili a far emergere il talento di tutti, a scuola e anche in altri contesti, secondo i principi del modello pedagogico inclusivo Udl, Universal design for learning, o, in italiano, progettazione universale per l’apprendimento.

A scuola

“I disturbi specifici dell’apprendimento hanno un impatto sul percorso scolastico e lavorativo di milioni di persone, che possono compensare le proprie difficoltà attraverso strategie e strumenti adeguati al proprio stile di apprendimento – afferma Andrea Novelli, presidente di Aid – .Grazie ai contributi della ricerca scientifica e all’applicazione di strategie didattiche inclusive, negli ultimi decenni sono stati fatti importanti progressi nella gestione dei Dsa”. Però “Bisogna continuare nell’azione di divulgazione – ha aggiunto – per consentire alle persone con queste neuro-diversità di far emergere a pieno il proprio potenziale”.

Non sono malattie ma neuro-diversità

I Dsa non sono malattie, perché non sono provocati da danni organici né dipendono da deficit neurologici o intellettivi o da problemi psicologici o ambientali. Sono, come diceva Novelli, delle neuro-diversità, cioè delle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo.

Non essendo malattie dai Dsa non si guarisce, ma il tempo e le attività riabilitative permettono una compensazione delle difficoltà. Un ragazzo dislessico, per dire, può leggere e scrivere, ma deve impiegare molte energie per farlo bene. È esattamente il contrario di un pigro e di uno svogliato.

Le persone con dislessia hanno difficoltà a decodificare testi, quindi la lettura per loro è più lenta, meno corretta delle aspettative in base all’età o alla classe frequentata. Quelle con disortografia, hanno difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica (la capacità di far corrispondere correttamente i segni ai suoni o viceversa). Le persone con disgrafia hanno una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura. Infine, i discalculici hanno una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri. I Dsa possono comparire insieme oltre che isolatamente, e possono accompagnarsi a un disturbo dell’attenzione.

I dati sui Dsa

Gli alunni che frequentano le scuole italiane a cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento sono il 4,9% del totale un percentuale che a conti fatti corrisponde a 3 milioni circa di persone.

Secondo i dati del MIUR sull’anno  scolastico 2018-2019 e pubblicati nel 2020, la dislessia è il disturbo più diffuso, con il 39,6% del totale, seguita dalla disortografia con il 21,5%, discalculia e di disgrafia, rispettivamente con il 20,3% e il 18,6% del totale. Gli alunni con dislessia rappresentano il 3,2% del numero complessivo degli alunni delle scuole primarie e secondarie, quelli con disgrafia l’1,5%, gli alunni con disortografia l’1,7% e gli alunni con discalculia l’1,6%. In Italia gli studenti universitari con dislessia sino 20mila.

Cosa fare e a chi rivolgersi

Anche se alcuni segnali di Dsa possono essere evidenti già a 5 anni, la diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento si fa dopo la fine della seconda elementare (gli indicatori per fascia d’età a questo link).  Alla fine della prima elementare gli indicatori più frequenti sono: difficoltà nella lettura (lenta decifrazione delle singole lettere, incertezza nell’utilizzo delle sillabe, scarso controllo del significato delle parole); difficoltà nella scrittura (scarsa autonomia nella scrittura delle parole, sostituzioni o cancellazioni di lettere, difficoltà nell’atto della scrittura); difficoltà nell’uso dei numeri (errori nel conteggio da 0 a 20, errori nel passaggio dalla pronuncia alla scrittura dei numeri da 0 a 20, difficoltà nel calcolo a mente entro il 10).

Quando un genitore o un insegnante sospetta di trovarsi di fronte ad un bambino dislessico, qualunque sia l’età dell’alunno, è importante che venga fatta una valutazione diagnostica. La diagnosi spetta a specialisti esperti che usano specifici test (la Consensus Conference, il Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference e l’Istituto Superiore di Sanità hanno stabilito un iter diagnostico condiviso).

Ma chi è lo specialista esperto dei Dsa? “A seguito dell’accordo Stato-Regioni Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento (DSA) del 25 luglio 2012, le singole Regioni hanno legiferato sulla materia. Alcune regioni hanno previsto la possibilità che la diagnosi venga effettuata anche da specialisti o strutture accreditati. In ogni caso – spiegano all’Aid – la diagnosi clinica, in Italia, può essere realizzata solo da psicologi (L.56/89) e medici neuropsichiatri infantili”. (per approfondire: Aiditalia)

La mappa degli eventi

Le città italiane coinvolte nella Settimana nazionale della dislessia sono decine, con un programma di eventi gratuiti di formazione e sensibilizzazione organizzati col supporto di 60 sezioni provinciali Aid (per conoscere tutto il programma vai sito di Aid Italia: https://www.aiditalia.org  per la mappa di tutti gli eventi https://bit.ly/mappaSND2022 ). Ne abbiamo selezionati alcuni:

A Torino si svolgerà giovedì 6 ottobre 2022 dalle ore 14.15 alle 17.30, presso Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo la tavola rotonda Inclusione e lavoro: diritti e opportunità, , con l’obiettivo di portare all’attenzione degli attori interessati il tema dei Dsa

L’innovazione digitale sarà al centro dell’evento di sabato 8 ottobre a Prato, presso Officine Giovani: dalle ore 9 alle 17, si terrà la giornata regionale Apprendimento digitale, organizzata dalla sezione Aid di Prato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale e il Comune di Prato. Trentacinque le scuole di ogni ordine e grado di Prato e di altre province toscane coinvolte in questo evento, che vuole essere una vera e propria festa della scuola e della famiglia, con attività di formazione, informazione e laboratori per bambini e ragazzi. Ospite d’eccezione della giornata Giampaolo Morelli, alias ispettore Coliandro che condividerà la sua storia personale di dislessia come stimolo propositivo per i ragazzi.

Sabato 8 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, si terrà a Roma organizzata da Aid-Roma in collaborazione con l’Università Lumsa, Dall’altra parte della cattedra. Come funziona un’ora di lezione in classe? I docenti diventeranno alunni per provare gli strumenti tecnologici che rendono la didattica adatta a ogni stile di apprendimento e ad ogni studente, indipendentemente dalle proprie caratteristiche.

A Napoli si scoprirà l’alta leggibilità con l’inaugurazione dello Scaffale ad Alta Leggibilità istituito presso il Punto Lettura Nati per Leggere della biblioteca Nazionale di Napoli: l’evento, patrocinato dal Comune di Napoli, si terrà martedì 4 ottobre 2022, dalle ore 16.30 alle ore 18.30 presso la Sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli.



www.repubblica.it 2022-10-02 05:00:14

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