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Lotta a tumore polmone,Ire protagonista congresso oncologia – Medicina

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(ANSA) – ROMA, 04 OTT – Confermata l’efficacia
dell’immunoterapia, di un farmaco di ultima generazione, e di
un’altra molecola; avviato un gran numero di programmi
sperimentali rivolti a pazienti con malattia anche in fase
avanzata e che non rispondono più alle terapie convenzionali;
partecipazione alla Rete Italiana Screening Polmone (Risp), che
può salvare la vita: l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena
(Ire) è stato protagonista al congresso nazionale Aiom
(Associazione italiana oncologia medica) per le novità sulle
terapie per il tumore al polmone. Sono ben 3 i lavori
presentati, tutti coordinati a livello nazionale dall’Ire. Il
primo, discusso da Federico Cappuzzo, Direttore dell’UOC di
Oncologia Medica 2, riporta i risultati dello studio
randomizzato SQUINT, condotto in oltre 20 centri oncologici
italiani. Lo studio ha arruolato 91 pazienti affetti da
carcinoma polmonare di tipo squamoso in fase avanzata. “La
ricerca – ha spiegato Cappuzzo – ha confermato in questa
tipologia di pazienti, in genere difficile da trattare, l’alta
efficacia dell’immunoterapia. Inoltre, è stato possibile fare
delle approfondite analisi biologiche al fine di definire chi
sono i pazienti che beneficiano maggiormente
dell’immunoterapia”.
   
Nel secondo studio, invece, sono state analizzate le
caratteristiche biologiche di pazienti con tumore al polmone che
presentano una specifica alterazione molecolare, ossia il
riarrangiamento del gene ROS1, trattati con un farmaco di ultima
generazione, il lorlatinib. Oltre alla conferma della grande
efficacia della molecola, lo studio, ha spiegato Lorenza Landi,
Responsabile dell’UOSD Sperimentazioni cliniche: Fase 1 e
Medicina di precisione, “è aver identificato un gruppo di
pazienti che beneficiano in modo significativo della terapia e
questi pazienti sono coloro che non presentano una concomitante
mutazione di un altro gene, la TP53”.
   
Gabriele Minuti, medico della UOSD di Fase 1 e Medicina di
Precisione ha illustrato il terzo studio, CABinMET che ha
valutato l’efficacia di un farmaco anti MET nei pazienti con
carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) che
presentano la mutazione di questo specifico gene (MET).
   
“Il fermento di novità presentate dai nostri esperti al
Congresso AIOM – dichiara Gennaro Ciliberto, Direttore
Scientifico IRE – testimonia quanto i nostri istituti stiano
investendo nella lotta al tumore del polmone. Abbiamo in corso
un grande numero di programmi sperimentali rivolti a pazienti
con malattia anche in fase avanzata e che non rispondono più
alle terapie convenzionali. Le sperimentazioni cliniche sono un
punto distintivo dell’IRCCS Istituto Tumori Regina Elena perché
in costante crescita: 400 trial clinici attivati solo nel 2021.”
(ANSA).
   

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