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Consumo di droghe, così Covid ha cambiato il mercato

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Covid ha influito anche sui consumi di droghe. Meno eroina, cocaina e hashish, derivati da materie prime difficili da trasportare in periodi di restrizioni di movimento per persone e merci, e impennata dei nuovi oppioidi sintetici e benzodiazepine, acquistati soprattutto online. A dirlo sono i dati del Centro Nazionale per le Dipendenze e il Doping dell’Istituto Superiore di Sanità presentato al 54° Congresso di SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio), che si chiude oggi. “Abbiamo voluto capire se si fossero determinati cambiamenti nell’utilizzo di droghe in Italia partendo dai sequestri operati da Polizia e Guardia di Finanza nel periodo della pandemia – spiega Simona Pichini dell’ISS  –  abbiamo così scoperto oltre 200 nuove sostanze psicoattive dopo un maxi sequestro avvenuto lo scorso anno in Sardegna”.

 

“Droga dello stupro” aumentata di 5 volte

Il dato più eclatante – a detta degli esperti – è l’aumento del 500% nell’uso di gamma butirro lattone (GBL), il precursore del GHB, la cosiddetta ‘droga dello stupro’: “Si tratta di un solvente usato nelle concerie e in molte lavorazioni industriali – continua Pichini – un liquido inodore e incolore che si trasforma subito in GHB quando viene assunto. Facile da procurarsi, a basso costo, il GBL è sempre più consumato a scopo ricreativo. Così come la nuova ecstasy, MDMA, potenziata di 3-4 volte rispetto a quella che già circolava in Europa da decenni”.

 

Boom delle droghe sintetiche “fatte in casa”

Sono emersi anche altri dati, come quello che riguarda la diffusione dei ‘catinoni sintetici’. “Sono polveri che mimano gli effetti della cocaina”, spiega la Direttrice dell’Allarme Precoce sulle Nuove Sostanze Psicoattive dell’ISS, Roberta Pacifici: “Prodotti in laboratori casalinghi, detti Kitchen Laboratories, specie in Scandinavia e Inghilterra, costano poco e non prevedono spostamenti via mare o aereo di materie prime. La cocaina è cara, per ottenere un chilo di polvere bianca servono 75 litri di benzina, tra generatori ed estrazione degli alcaloidi. I catinoni, invece, si producono in casa”.

Gli effetti di queste droghe sintetiche sono ancora più devastanti di quelle ‘tradizionali’. “Si tratta di un problema in continua espansione, che necessita di aggiornamento e ricerca anche da parte di noi biochimici e medici di laboratorio”, afferma il presidente SIBioC Tommaso Trenti: “Anche nel settore delle nuove sostanze di abuso si evidenzia il ruolo importante della diagnostica di laboratorio e per questo abbiamo voluto dedicare una sessione del nostro congresso annuale a questa tematica. Nei campioni analizzati durante e dopo il periodo del lockdown è rilevato l’aumento nell’uso di droghe ad azione narcotica, analgesica e tranquillizzante, nuove benzodiazepine e oppioidi”. Il fenomeno del consumo di oppioidi sintetici è noto da tempo: negli Stati Uniti dal 2015 c’è stata una vera e propria epidemia da sostanze come il fentanyl, sbarcata poi in Europa nel 2019 e in progressione da allora, concludono gli esperti. Il caso americano è raccontato nel docufilm vincitore di Venezia 2022 “All the Beauty and the Bloodshed”.



www.repubblica.it 2022-10-07 12:46:20

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