Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

ANSA/Tumori, la dieta Mediterranea aiuta l’immunoterapia – Alimentazione

27

- Advertisement -


(ANSA) – ROMA, 09 OTT – I farmaci che agiscono riattivando il
sistema immunitario contro il cancro hanno prodotto importanti
progressi nel trattamento di alcuni tumori, come il melanoma.
   
Tuttavia non hanno la stessa efficacia in tutti i pazienti e,
non di rado, nel tempo perdono di efficacia. Uno studio
presentato nel corso del congresso dei gastroenterologi europei
(la UEG Week) in corso a Vienna, però, suggerisce una strategia
che potrebbe aumentare l’efficacia di questi trattamenti:
seguire una dieta mediterranea. Nei pazienti che adottano questo
regime alimentare, infatti, la cura a base di immunoterapici
sembra essere più efficace.
   
Lo studio, coordinato dallo University Medical Center di
Groningen, nei Paesi Bassi, ha seguito 91 pazienti con melanoma
avanzato in trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari
scoprendo che chi seguiva una dieta mediterranea aveva una
maggior tasso di risposta alla terapia e minori probabilità che
il tumore ricominciasse a crescere. Un ulteriore vantaggio si
aveva quando si seguiva una dieta ricca di alimenti integrali e
legumi: in tal caso si aveva anche un rischio più basso di
effetti collaterali a carico dell’apparato digerente. Al
contrario, un alto consumo di carne rossa e insaccati era
associato a una maggiore probabilità di effetti collaterali.
   
“Il nostro studio supporta il ruolo delle strategie
dietetiche per migliorare i risultati e la sopravvivenza dei
pazienti”, ha detto la principale autrice dello studio, Laura
Bolte.
   
Le proprietà della dieta mediterranea potrebbero essere
legate agli effetti benefici che questa esercita sul microbiota
intestinale, che, a sua volta, si è dimostrato in grado di
condizionare la risposta ai trattamenti immunoterapici.
   
Uno studio pubblicato lo scorso febbraio su Nature Medicine,
condotto, tra gli altri, da ricercatori dell’Università di
Trento e dell’Istituto Europeo di Oncologia coinvolti anche in
questo nuovo studio, ha mostrato, per esempio, come la presenza
nelle feci del batterio Akkermansia muciniphila fosse in grado
di predire la risposta all’immunoterapia. Test precedenti
avevano mostrato, invece, come il trapianto fecale, cambiando la
composizione del microbiota intestinale, fosse in grado di
restituire efficacia all’immunoterapia.
   
Al momento sono molti gli studi in corso sull’argomento e
potrebbero “in futuro, sbloccare i benefici del trattamento per
un ampio gruppo di malati di cancro”, ha aggiunto Bolte. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA