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Da prevenzione a cure, nasce Carta Italiana diabete urbano – Medicina

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(ANSA) – ROMA, 29 OTT – Quasi 7 persone su 10 con diabete di
tipo 2 vive in città. Promuovere informazione, prevenzione e
cura capaci di migliorare la qualità della vita delle persone
con diabete di tipo 2 nelle aree urbane è l’obiettivod ella
Carta italiana sull’Urban Diabetes, firmata a Rimini, al
Convegno Nazionale della Società Italiana di Diabetologia.
   
Studi internazionali hanno evidenziato il collegamento tra
aumento di diabete di tipo 2, obesità e urbanizzazione. Se nel
2025 il 65% delle persone con diabete vivrà nelle aree urbane,
questo numero è destinato a crescere fino al 74% nel 2040. Per
l’International Diabetes Federation, pertanto, le città sono e
saranno sempre di più un punto determinante per contrastare la
crescita del diabete. “Il diabete urbano – ha detto invece il
presidente Lenzi – si sta sviluppando sempre di più, motivo per
cui con il progetto Urban Diabetes ci mettiamo a disposizione di
diverse città italiane, con 21 milioni di cittadini coinvolti di
cui 1,5 milioni con diabete, con l’obiettivo di mappare le
città, conoscere i numeri della patologia e condividerli con le
amministrazioni per creare azioni comuni”.
   
La Carta Italiana sull’Urban Diabetes, sulla scia del
Manifesto della Salute nelle città promosso da ANCI, Ministero
della Salute, ISS, Health City Institute e C14+, prevede 10
azioni: inserire il diabete come priorità sanitaria; creare una
rete di alleanza fra competenze diverse per contrastare
l’aumento del diabete urbano; assicurare una rete assistenziale
specialistica e territoriale integrata e diffusa; rafforzare
l’integrazione tra ospedali, centri di diabetologia e
territorio; promuovere una corretta informazione ai cittadini
sulla prevenzione; attuare programmi diffusi su tutto il
territorio urbano di screening; incoraggiare l’adozione di stili
di vita sani da parte dei cittadini. Infine, promuovere mobilità
attiva in ambito scolastico e lavorativo e raccogliere
informazioni e dati a livello urbano sul diabete di tipo 2.
   
(ANSA).
   

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