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Isolato da pipistrello il virus Iskv, è la prima volta in Italia

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È stato isolato da un pipistrello, prima volta in Italia, il virus Issyk-Kul (Iskv). Ciò è avvenuto da un chirottero appartenente ad una specie (Hypsugo savii) sedentaria e molto diffusa nelle aree urbane, che utilizza gli edifici come siti di rifugio, suggerendo possibili implicazioni per la salute pubblica. L’isolamento è stato eseguito su un esemplare deceduto spontaneamente al Cras Wwf della Valpredina (Bergamo) e analizzato dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler) all’interno delle indagini di sorveglianza passiva sui pipistrelli previste, appunto, dal Piano Fauna Selvatica di Regione Lombardia.

In assoluto il virus era stato isolato la prima volta nel 1970 da un pipistrello Nyctalus noctula campionato presso il lago Issyk-Kul, Kirghizistan. Iskv è stato successivamente rilevato nei Paesi vicini dell’Asia centrale (Tagikistan e Kazakistan) in diverse specie di pipistrelli e zecche. Si presume che entrambi gli animali siano serbatoi di Iskv con trasmissione all’uomo associata alle punture di zecca ed esposizione a feci e urina di pipistrello. Allo stato attuale si sa ancora poco su questo virus, anche se è descritto come causa di possibili focolai di malattia nell’uomo caratterizzati da febbre, mal di testa, mialgia, e nausea con tempi di  convalescenza anche di alcune settimane. In alcuni casi è accostato anche a febbri emorragiche.

I fattori di rischio 

“È un risultato di assoluto rilievo scientifico che testimonia la bontà del piano regionale di monitoraggio della fauna selvatica e del lavoro che quotidianamente viene portato avanti dall’Izsler, dall’Unità organizzativa veterinaria del Welfare e dai Centri di recupero animali selvatici (Cras) – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti -. Senza creare allarmismi e senza ‘demonizzare’ gli animali, le dinamiche degli ultimi anni impongono un’attenzione particolare sulla fauna selvatica per evidenziare precocemente possibili fattori di rischio per la salute e il possibile veicolarsi del virus”.

È infatti dato da tempo acclarato che le malattie trasmissibili all’uomo di origine animale (Zoonosi) originate dalla fauna selvatica possano rappresentare una minaccia per la salute umana. “Individuarne tempestivamente la comparsa e contrastarne efficacemente la diffusione – ha aggiunto Moratti – rappresenta una priorità per la salute pubblica”.

Fauna selvatica sotto controllo

Negli ultimi 20 anni in Lombardia, come in tutta Italia, si è assistito a un continuo ed esponenziale aumento delle popolazioni di animali selvatici, sia per consistenza numerica sia per distribuzione geografica, raggiungendo livelli tali da rappresentare un’entità non più trascurabile in termini di potenziali fattori di rischio sanitario per gli animali domestici e per l’uomo.

Regione Lombardia dal 2012 è dotata di un piano di Monitoraggio Sanitario della Fauna selvatica che ha lo scopo di monitorare non solo un gruppo determinato di patologie e relative specie nelle quali ne è nota la possibile presenza, ma più in generale anche eventuali fenomeni di spillover nella fauna selvatica.

Ad oggi l’Izsler ha registrato una sola positività e sono in coso ulteriori indagini volte a definire la diffusione, distribuzione ed ecologia di questo virus, che permetterà anche di acquisire informazioni utili a definire la prevalenza/incidenza di Iskv per meglio capire se esista un eventuale rischio di trasmissione e diffusione agli animali e all’uomo. Dell’isolamento è già stato informato l’Istituto superiore di Sanità, il ministero della Salute e il 9 novembre è prevista la comunicazione, da parte di Izsler, attraverso il sistema Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) dei rischi emergenti, dell’isolamento del virus Issyk-Kul virus (Iskv) da pipistrello. 

Da dove proviene il virus Iskv

Dal punto di vista tassonomico (classificazione gerarchica di elementi viventi o inanimati) l’Iskv appartiene alla famiglia dei Nairoviridae, genere orthonairovirus che comprende 41 specie tra cui il virus della febbre emorragica Congo-Crimea (Cchfv). La maggior parte dei membri del genere sono virus trasmessi dalle zecche che possono infettare gli esseri umani ed altri ospiti vertebrati. Gli orthonairovirus sono virus sferici dotati di envelope con un diametro compreso tra 80 e 120 nm. Hanno un genoma ad Rna segmentato a singolo filamento di circa 18,8 Kb di lunghezza costituito da tre segmenti S (small), M (medium), L (large). Allo stato attuale si sa ancora poco su questo virus: ci sono solo poche segnalazioni risalenti agli anni 70-80 in lingua russa. E recentemente porzioni del genoma di ISKV sono state rilevate in Germania in pipistrelli della specie Eptesicus nilssonii.



www.repubblica.it 2022-10-28 11:23:45

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