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Vitamine in ‘film’, le nuove frontiere dell’integrazione alimentare

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Ci aiutano a far funzionare meglio il nostro organismo e a difenderci con maggior efficacia dalle malattie. Sono le vitamine essenziali per mantenerci in buona salute e coinvolte in migliaia di processi metabolici dalla produzione di globuli rossi, al mantenimento delle difese immunitarie, alle buone condizioni delle strutture nervose e del metabolismo energetico. Del prezioso ruolo svolto da questi nutrienti e di come superare in modo innovativo una loro eventuale carenza si parla nel convegno “FilmTec®, a new way for an integrative care approach” che ha riunito a Roma alcuni dei più autorevoli esperti internazionali nel campo delle scienze nutrizionali e del metabolismo osseo per fare il punto sulle nuove frontiere dell’integrazione alimentare.

Come ci assicuriamo la nostra ‘dose’ di vitamina D

Le vitamine, così come i sali minerali, devono essere introdotte con la dieta dal momento che l’organismo non è in grado di sintetizzarle da solo. Una loro carenza può essere dovuta a diverse cause: da una insufficiente assunzione di queste sostanze attraverso la dieta, ad esempio per alimentazione scarsa, poco variata o limitata nelle scelte da intolleranze; ad un accresciuto fabbisogno, come avviene ad esempio in gravidanza o in presenza di alterazioni intestinali che ne inibiscono il corretto assorbimento. La vitamina D, però, fa eccezione perché il suo fabbisogno giornaliero proviene solo in minima parte (20-25%) dall’alimentazione, mentre l’apporto maggiore avviene grazie all’effetto dell’esposizione al sole. D’estate siamo tutti più esposti alla luce perché trascorriamo più tempo all’aria aperta e riusciamo, perciò, a fare una buona scorta di vitamina D.

Quando si rischia una carenza

Ma alcune categorie di persone, che sia estate oppure inverno, si espongono meno dei giovani al sole. Si tratta dei neonati e degli anziani. Per loro, così come per gli sportivi che si allenano nei periodi invernali, un deficit di vitamina D è abbastanza comune. “Nei Paesi dell’Unione Europea, livelli insufficienti di Vitamina D si riscontrano in oltre il 50% della popolazione, che è a rischio di patologie muscolo-scheletriche, tra cui osteoporosi e perdita di massa muscolare, cioè sarcopenia”, spiega Jean-Yves Reginster, Dipartimento Epidemiologia, Salute Pubblica ed Economia Sanitaria, Direttore del Centro Oms per l’epidemiologia della salute muscoloscheletrica e dell’invecchiamento dell’Università di Liegi in Belgio.

Vitamina D e prestazioni sportive

Sappiamo ormai bene quanto sia importante la Vitamina D per la salute delle ossa e per il metabolismo di calcio e fosforo, ma ora nuove ricerche stanno indagando il suo effetto nel migliorare l’allenamento e le performance sportive. Il muscolo è un potenziale bersaglio della Vitamina D e si ritiene che bassi livelli nell’organismo possano avere effetti diretti e indiretti sull’allenamento e sui tempi di recupero dopo un esercizio fisico prolungato. Alcuni studi dimostrano che bassi livelli di Vitamina D sono associati ad una bassa performance sportiva in termini di forza e di prestazioni aerobiche e con un maggior rischio di infezioni nello sportivo dovuto ad un abbassamento delle difese immunitarie con conseguente impossibilità a proseguire l’allenamento.

Quando serve un’integrazione

Quando non si raggiunge attraverso l’alimentazione o l’esposizione al sole il giusto apporto vitaminico, in genere i medici suggeriscono di assumere un integratore alimentare che apporti il fabbisogno raccomandato. “Sapendo che è molto difficile raggiungere il fabbisogno giornaliero raccomandato di vitamina D con una dieta sana – prosegue Reginster – le società scientifiche di tutto il mondo raccomandano un’integrazione giornaliera di vitamina D in un ampio sottogruppo della popolazione anziana. Una dose di attacco può anche essere raccomandata se è necessario correggere rapidamente la carenza di vitamina D o in caso di condizioni concomitanti che ne impediscono l’assorbimento intestinale”.

Nuove tecnologie per una somministrazione più pratica

E se chi ha bisogno di un integratore ha problemi a deglutire? Trattandosi spesso di anziani o addirittura neonati potrebbe capitare così come è scomodo per gli sportivi portarsi dietro delle compresse da assumere con acqua. Proprio pensando alle esigenze pratiche di chi deve compensare una carenza vitamina con gli integratori, è stata messa a punto una nuova tecnologia applicata alla supplementazione: si chiama FilmTec® ed è il risultato di una collaborazione tra Ibsa Farmaceutici e l’Università degli Studi di Milano nata con l’obiettivo di creare una formulazione orale innovativa capace di superare i tradizionali limiti di capsule e compresse.

Un ‘francobollo’ che si scioglie in bocca

Costituita da un foglietto flessibile e ultrasottile della dimensione di un francobollo (50-150 micron di spessore), la nuova formulazione ha il vantaggio di dissolversi rapidamente a contatto con la saliva, assicurare una concentrazione precisa ed uniforme degli ingredienti attivi e facilitare al contempo l’assunzione degli integratori in qualsiasi circostanza e in diverse condizioni. Gli integratori in film orodispersibili possono essere assunti in maniera semplice veloce e pratica, senza bisogno di acqua, garantendo al tempo stesso un ottimo assorbimento degli ingredienti in essi contenuti. La tecnologia FilmTec® è oggi alla base dello sviluppo di quattro diversi integratori in film orodispersibili: vitamina D3, vitamina B, vitamina B12 e melatonina. “Lo scioglimento rapido a contatto con la saliva, il gusto gradevole, la facilità di somministrazione senza l’uso di acqua, la precisione nel dosaggio, sono solo alcuni dei vantaggi che la tecnologia FilmTec® offre”, spiega Tiziano Fossati, Head of Research & Development di Ibsa Institut Biochimique SA. “Abbiamo già esplorato alcune sue applicazioni, ma siamo convinti che la piattaforma FilmTec® offrirà molte altre opportunità di sviluppo per una tecnologia sempre più vicina ai bisogni del consumatore finale”.

La conferenza internazionale

Vitamina D, così migliora le performance sportive





Di nuove tecnologie per la somministrazione di integratori si è parlato nel corso della conferenza internazionale svoltasi oggi a Roma che ha visto la partecipazione di autorevoli esperti quali Francesco Riva, membro del CNEL e Coordinatore del Working Group “Sport, Nutrition and Wellness” CNEL (IT), Silvia Migliaccio, Professore Associato presso Università Foro Italico e Presidente della Societa? Italiana di Scienze dell’Alimentazione (IT), Tiziano Fossati, Head of Research & Development di IBSA Institut Biochimique SA (CH), Philip Calder, Professore di Immunologia nutrizionale, Facoltà di Medicina dell’Università di Southampton (UK), Jean-Yves Reginster, Dipartimento Epidemiologia, Salute Pubblica ed Economia Sanitaria, Direttore del Centro OMS per l’epidemiologia della salute muscoloscheletrica e dell’invecchiamento dell’Università di Liegi in Belgio, Daniel Owens della Liverpool John Moores University, Research Institute for Sport and Exercise Science (UK).

 



www.repubblica.it 2022-11-16 16:04:11

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