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Ictus, un premio per giovani neurologi

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In Italia ogni anno sono oltre 180mila le persone colpite da ictus. La metà di loro guarisce completamente o con minimi esiti. Entro un anno dall’evento acuto, poco più del 20% perde la vita e il resto dei pazienti sopravvive alla patologia con esiti gravemente invalidanti. Si tratta della prima causa di disabilità e tra le prime tre di morte, insieme alle malattie cardiache e al cancro. Il convegno “Complicanze precoci e tardive dell’ictus cerebrale”, promosso dall’Italia Stroke Association – Associazione Italiana Ictus, al via a Vibo Valentia, da domani fino al 20 novembre, farà il punto su questa patologia e I suoi esiti e sarà anche l’occasione per l’assegnazione del premio nazionale Hipponion | ISA-AII, l’unico rivolto ai neurologi under 40, che abbiano presentato lavori scientifici inediti e con particolari caratteristiche di innovazione.

“Si tratta di un bando giunto alla sua ottava edizione – dichiara Domenico Consoli, Coordinatore scientifico del simposio, ideatore e Presidente del premio – e che tradizionalmente ha sempre visto una partecipazione numericamente e qualitativamente importante dei principali gruppi di studio nazionali, a riprova della vivacità della ricerca italiana sull’ictus cerebrale. Abbiamo preliminarmente selezionato 12 tra decine di articoli giunti alla Commissione. I giovani neurologi, che avranno la possibilità di presentare i loro lavori agli esperti, saranno valutati per originalità, innovazione, spessore scientifico, impatto potenziale, capacità espositiva e di interazione con i loro colleghi senior. Ai due vincitori andrà un compenso in denaro, ma è il riconoscimento della comunità dei maggiori esperti italiani di ictus, il vero valore del confronto”.

Il convegno approfondirà I meccanismi correlati all’evoluzione patofisiologica, la neuroinfiammazione e la neurodegenerazione (con i risvolti di potenziali neuroprotettori), i disturbi da riperfusione, restenosi e riocclusioni, con particolare riguardo all’interventistica neurovascolare, ai relativi devices e alle tecniche riperfusive. “Avremo attenzione anche per il Parkinsonismo arteriosclerotico le complicanze psicocognitive, dalla difettualità cognitiva al delirium, la demenza, la depressione e i disturbi del comportamento. Vi sarà un focus sulle crisi epilettiche in acuto e sull’epilessia nella fase cronica. Di grande interesse, inoltre, il confronto sulla spasticità e le condizioni correlate, come il dolore, le limitazioni funzionali e i danni posturali. Sarà presa in considerazione, infine, la correlazione tra preesistenti fattori di rischio cardiocerebrovascolare, come l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e l’ipertrigliceridemia, il diabete, la fibrillazione atriale e la stenosi carotidea. La fase più squisitamente convegnistica rappresenterà un serio momento di riflessione sull’organizzazione sanitaria e su quanto questa incida sulla possibilità di prevenire alcune complicanze con una assistenza esperta, dedicata e competente”, conclude Consoli.



www.repubblica.it 2022-11-17 16:25:28

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