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Fare i caregiver da anziani allunga la vita?

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Prendersi cura dei familiari malati o fragili potrebbe allungare la vita di chi lo fa. È quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society condotto su un campione di 160mila persone, esclusivamente donne. Fare il caregiver (più spesso la caregiver giacché in tutto il mondo le donne si prendono cura dei loro congiunti molto più degli uomini) è un compito duro e stressante e richiede molte rinunce.

Arruolate donne 50-79 anni

Ma torniano allo studio. Nella ricerca di cui parliamo, Prachi Chavan, del dipartimento di Epidemiologia e salute ambientale della Buffalo University dello stato di New York assieme ai colleghi che hanno firmato il lavoro, ha messo sotto la lente i dati di associazione tra attività di caregiving e mortalità di 158.987 donne tra 50 e 79 anni arruolate nel Whi, Women’s Health Initiative, uno studio nazionale sulla salute delle donne finanziato dal Nih statunitense  e avviato nel 1992. Al basale, cioè al momento dell’entrata nel Whi il 40,7% delle donne si era definita caregiver. I dati sulla  mortalità sono stati raccolti fino a marzo 2019.

Dunque i risultati: la mortalità delle donne che hanno riferito di essere caregiver in occasione di 2 valutazioni in 10 anni è stata più bassa di quella delle non caregiver: in particolare il tasso di morte per qualsiasi causa delle caregiver è risultato inferiore del 9% rispetto a quello misurato tra le non caregiver. Il caregiving è risultato anche associato a un rischio più basso di decesso per malattie cardiovascolari o oncologiche. 

“Questo studio – scrivono gli autori – si aggiunge alla limitata letteratura sulla mortalità nelle donne che si prendono cura degli altri, e supporta il concetto che il caregiving possa essere associato alla longevità”.

Una possibile spiegazione

Tuttavia gli autori non spiegano il motivo di questa associazione. D’altronde parliamo di uno studio osservazionale, che per sua natura non cerca relazioni di causa-effetto. Dicono però che forse le cose stanno così perché le donne più sane sono quelle che tendono ad assumersi un ruolo di assistenza, e che il ruolo stesso di caregiver potrebbe poi incoraggiarle a mantenersi in salute. Semplificando un po’, è come dire che sta bene di salute tende a prendersi di più cura degli altri, e non che prendersi cura degli altri fa stare bene o meglio di chi non lo fa.

Le donne si prendono cura, in Italia (come nel resto del mondo)

Con il termine caregiver familiari in Italia intendiamo le persone che in maniera gratuita e continuativa nel tempo si prendono cura di un loro congiunto malato o non autosufficiente. Non abbiamo un dato ufficiale sul numero dei caregiver nel nostro paese, ma secondo un’indagine Istat nel 2018 erano circa l’8% della popolazione.

Nella Penisola il 75-80% del totale dei caregiver sono donne (sono la stragrande maggioranza anche all’estero comunque), hanno tra 45 e 64 anni, in molti casi svolgono anche un lavoro fuori casa. Oppure lo svolgevano, perché spesso lo hanno dovuto abbandonare per dedicarsi a tempo pieno alla cura del familiare fragile.

La salute del/della caregiver: uno studio italiano

Il Centro di riferimento per la medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità nel biennio 2021-2022, per capire se il ruolo di caregiver familiare possa far aumentare il rischio di ammalarsi e se esistano differenze tra uomini e donne caregiver, ha condotto lo studio pilota “Differenze di genere nello stato di salute di due popolazioni di caregiver familiari”.

Ai caregiver è stato sottoposto un questionario (quindi parliamo di informazioni autoriferite) per indagare alcuni determinanti di salute mentale: depressione, ansia, stress. E fisica (percezione dello stato di salute e malattie da quando è iniziata l’attività di cura). Lo studio si è concluso a settembre 2023 (una sintesi dei risultati nel report Stress salute e differenze di genere nei caregiver familiari).

Ebbene, i risultati hanno messo bene in evidenza quanto lo stress sia un fattore di rischio per l’insorgenza di sintomi depressivi, e di quanto le donne percepiscano un alto livello di stress più degli uomini (34% contro 14%). E quanto, sempre le donne, siano esposte a un maggior rischio di salute rispetto agli uomini (almeno un disturbo insorto dopo l’inizio dell’attività di caregiving: 65% contro 42% degli uomini, salute attuale non buona: 67% contro 53% degli uomini). Inoltre, altra differenza importante secondo i ricercatori Iss autori della ricerca, le donne tendono ad avere un’alimentazione irregolare più degli uomini (44% contro 33%), e al contrario delle donne della popolazione generale.



www.repubblica.it 2023-12-07 13:21:47

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