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E-MemoryCare, un tablet contro la demenza

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La demenza e il declino cognitivo sono diffusi, fanno paura e costano, sia ai pazienti che alle loro famiglie, che, se potessero, ben volentieri accetterebbero iniziative di screening per intercettare la malattia ed affrontarla, così come soluzioni non farmacologiche in mancanza di terapie. A fotografare la percezione della demenza nella popolazione è una survey condotta da Centro Studi di Senior Italia FederAnziani su oltre duemila persone. E lo fa alla vigilia del lancio del programma che vede protagonista E-MemoryCare: una piattaforma digitale personalizzata per promuovere e contrastare il declino cognitivo. Stimolando il cervello, senza ricorrere ai farmaci, ma grazie a una serie di esercizi. L’iniziativa, firmata da Senior Italia FederAnziani con ASI (Associazioni Sportive Sociali Italiane) e Vitattiva, è pronta a entrare nel vivo: da domani infatti sarà possibile aderire a Roma e a Milano (chiamando i numeri 320 232 1585 per Roma e 02 897 01805 per Milano; è possibile chiamare dal lunedì al venerdì, in orario di ufficio). 

E-MemoryCare, il progetto contro la demenza per 10 mila persone

Roma e Milano infatti, spiegano gli ideatori del progetto, saranno i punti di riferimento per le 10 mila persone che verranno coinvolte (metà nel capoluogo lombardo, metà nella capitale) rispettivamente presso i Centri Medici Santagostino Psiche e i Centri Diagnostici del Gruppo Artemisia Lab. La piattaforma prevede una serie di esercizi per stimolare, in modo mirato, diversi aspetti cognitivi: dalla memoria, alle capacità relazionali, alle emozioni. A somministrare gli esercizi è il personale sanitario, che insieme ai pazienti, ai familiari e caregiver, ha diretto accesso alla piattaforma. “Il kit che viene dato in dotazione è un Tablet – spiega Marianna Messina, Project manager Senior Italia, Team Leader e-MemoryCare e ideatrice della metodica – Al suo interno è presente il software con tutto ciò che necessita per il suo funzionamento. La terapia è personalizzata sulla vita e le conoscenze del paziente, che siano riferite da lui stesso o da familiari”.

Una piattaforma per pazienti e caregiver, con il supporto dei sanitari

Se ai pazienti e ai famigliari spetta il compito di eseguire gli esercizi e seguire l’andamento del programma, ai sanitari spetta il compito di monitorare lo stato cognitivo dei pazienti, somministrare gli esercizi ma anche di fare il modo che il programma possa funzionare al meglio. Fondamentale, spiega Claudio Mencacci, Presidente della Società di Psichiatria Geriatrica, è la regolarità, almeno un paio di volte alla settimana, ma non solo: a volte è necessario rimodulare gli esercizi, al bisogno. “Anche quando il deterioramento cognitivo è molto grave, una forma di relazione «Io-Tu», cioè di vicinanza e condivisione, può essere ancora possibile”, puntualizza Mencacci.

Demenza, il bisogno di prevenzione

La demenza e il deterioramento cognitivo hanno ormai raggiunto proporzioni enormi. Accanto alle statistiche snocciolate dalle istituzioni e associazioni – si stima che nel 2050 saranno circa 140 milioni le persone affette da demenza – ci sono le esperienze dei pazienti e dei loro famigliari. Come messo in luce dalla survey, infatti, il 60% degli intervistati ha già avuto casi di demenza tra parenti e amici, il 71% delle famiglie teme il carico (economico e psicologico) della demenza. 

Forte è anche il bisogno di attività di prevenzione per demenza e declino cognitivo (è favorevole l’85% della popolazione), il 70% sa che non esistono farmaci in grado di far regredire la malattia e il 60% non è a conoscenza di metodiche non farmacologiche, anche se il 64% le utilizzerebbe se fossero economicamente sostenibili. “Come evidenzia la survey, sono necessari progetti e campagne informative in grado di aiutare concretamente pazienti e famiglie a risolvere questi problemi – ha aggiunto Alessandro Padovani, Presidente della Società Italiana di Neurologia e Direttore della Clinica Neurologica e della Scuola Specialità in Neurologia dell’università di Brescia – La demenza è una patologia che interessa la sfera cognitiva. E-MemoryCare agisce stimolando le aree conoscitive, affettive, sociali, comportamentali e relazionali del paziente, ritardandone così il deterioramento delle facoltà. La demenza e più in generale le patologie mentali sono ancora eccessivamente stigmatizzate dalla società e al tempo stesso sottovalutate”.



www.repubblica.it 2023-12-11 15:47:59

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