Tutte le notizie qui
Backaout
Backaout

Covid: il vaccino aggiornato aumenta di 10 volte le nostre difese immunitarie

36

- Advertisement -


L’accoppiata influenza-Covid continua a colpire anche se l’attenzione si sta spostando verso l’influenza  mentre riprendono scuola e lavoro dopo le feste. Gli open day organizzati in alcune regioni per facilitare l’accesso alle vaccinazioni stanno riscuotendo un discreto successo e una spinta ulteriore per convincersi a vaccinarsi contro Covid-19. E ora due studi confermano l’efficacia delle nuove formulazioni anche contro le ultime varianti.

In base all’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità-Ministero della Salute, la Jn.1 (discendente di BA.2.86, cioè Pirola) rappresenta la variante predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, anche se con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a Xbb ed in particolare alla variante d’interesse Eg.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%). Un quadro in continua evoluzione che fa sorgere a molti il dubbio che i vaccini siano sempre ‘vecchi’ rispetto alle nuove varianti.

La prima ricerca

Qualche risposta arriva da una ricerca coordinata dal National Institute for Public Health and Environment olandese e pubblicata su Eurosurveillance, la rivista dell’ European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). Lo studio rivela che il vaccino contro il Covid-19 aggiornato alla variante Xbb.1.5 funziona contro le varianti attualmente in circolazione e fornisce una protezione superiore al 70% nei confronti di ricoveri e cure in terapia intensiva. Per la ricerca è stato usato il vaccino monovalente Xbb.1.5. Sono stati analizzati i dati di poco più di duemila ricoveri avvenuti tra i primi di ottobre e i primi di dicembre.

“Alcuni dati in precedenza avevano sollevato qualche perplessità, ma questo studio dimostra che il potere neutralizzante del nuovo vaccino è altamente efficace anche nei confronti delle sub-varianti che stanno circolando in questo momento – spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – . Lo studio mostra anche che il richiamo è particolarmente efficace in coloro che hanno fatto tutto il ciclo vaccinale e questo è di stimolo ulteriore per coloro che sono ancora indecisi”.

Lo studio del Karolinska Institute

Un’altra conferma arriva anche da uno studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institute e dell’Ospedale Danderyd in Svezia che hanno seguito alcuni soggetti ai quali è stato somministrato il vaccino Covid-19 aggiornato e hanno analizzato la risposta anticorpale a diverse varianti Sars-CoV-2. Si tratta dei dati relativi allo studio Community avviato nella primavera del 2020 testando regolarmente 2.149 membri del personale dell’ospedale di Danderyd. Ora sono stati pubblicati i risultati della fase autunnale dello studio su ventiquattro partecipanti, la maggior parte dei quali aveva più di 64 anni e aveva ricevuto quattro o cinque dosi di vaccino precedenti.

I dati, che saranno pubblicati a breve su The Lancet Infectious Diseases ma sono già visibili in pre-print su bioRxiv, dimostrano che il vaccino Covid-19 aggiornato fornisce un aumento di ben dieci volte del titolo anticorpale non solo contro la variante Xbb ma anche contro la BA.2.86, cioè Pirola.

“Anche se si tratta di un piccolo studio virologico – spiega Andreoni – questi dati sono preziosi e mostrano che il titolo anticorpale neutralizzante nei confronti della variante BA.2.86 si è incrementato di 10 volte. In pratica, abbiamo un’ulteriore dimostrazione del fatto che il nuovo vaccino riesce a stimolare le nostre difese immunitarie facendo aumentare la quantità di anticorpi neutralizzanti in grado di bloccare il virus”.

I vaccini attualmente disponibili

Gli studi sono stati condotti utilizzando i nuovi vaccini aggiornati. Quali sono quelli disponibili in Italia? “Attualmente abbiamo tre vaccini certificatì dall’Agenzia europea dei farmaci: due con l’mRNA, cioè il Comirnaty Omicron XBB.1.5 di Pfizer e lo Spikevax di Moderna ed uno proteico adiuvato di Novavax”, risponde il direttore scientifico della Simit. “Oggi in Italia abbiamo a disposizione quello di Pfizer e Novovax, ma il problema è che si vaccinano in pochi e attualmente sono state utilizzate soltanto il 10% delle dosi acquistate”.

Perché tanta esitazione vaccinale

Basteranno anche i dati di questi ultimi studi di efficacia a convincere gli italiani a vaccinarsi? “Purtroppo, temo di no”, risponde Andreoni che chiarisce: “Se non si fa una campagna vaccinale attiva, ma al contrario si continua a dire che il Covid è solo come un’influenza le persone non si sentono motivate a vaccinarsi con la conseguenza che molti non si sono vaccinati neppure contro l’influenza. Eppure, vorrei ricordare che a dicembre 2023 sono morte di Covid ben 10mila 250 persone, quindi i numeri ci dimostrano che la malattia è ancora pericolosa soprattutto per i pazienti più fragili”. Insomma, è bene non abbassare la guardia:

“Chi ha fatto il ciclo completo ora dovrebbe fare la quinta somministrazione che poi sarebbe la terza dose di booster. Nessun timore di effetti collaterali visto che sono state già fatte le dosi precedenti e oltretutto oggi con più di 13 miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo abbiamo dati a sufficienza per capire che il vaccino è sicuro”, aggiunge Andreoni.

Covid ‘spiazzato’ dall’influenza

Intanto, l’influenza in questi giorni sta mettendo a letto oltre 10 milioni di italiani e la situazione nei pronto soccorso si aggrava con tempi di attesa per i ricoveri sempre più lunghi. Al contrario l’incidenza dei nuovi casi di Covid sembra in leggero calo. Come mai? “Sicuramente durante le feste natalizie – conclude l’esperto – le persone non hanno fatto i tamponi. Inoltre, l’influenza sta girando tantissimo e ha spiazzato il Covid perché con i sintomi influenzali la gente non va in giro, resta a casa e quindi è più protetto anche dal rischio di contagio. Ma vedremo certamente una situazione diversa al termine di questa prima settimana di ripresa delle attività scolastiche e lavorative”.



www.repubblica.it 2024-01-11 02:57:17

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More