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Melanoma di Sarah Ferguson, cos’è e i sintomi del tumore alla pelle

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“Non abbassare la guardia nemmeno d’inverno soprattutto se si hanno carnagione e capelli chiari”.  Il monito arriva da Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto ‘Pascale’ di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma, commentando la notizia del melanoma che ha colpito la duchessa di York, Sarah Ferguson. Di melanoma ogni anno si ammalano in Italia circa 15mila persone con una incidenza raddoppiata negli ultimi 10 anni. Ma il progresso nella sopravvivenza è stato tra i più alti nel campo dei tumori: oggi circa il 90% dei malati di melanoma sopravvive a 5 anni dalla diagnosi.

Il fascino e i rischi della pelle chiara

Capelli rossi, occhi e pelle chiari: la genetica non gioca a favore della Ferguson perché le caratteristiche fisiche possono avere un ruolo nell’insorgenza del melanoma. “Avere pelle e occhi chiari e capelli biondi o rossi, avere un elevato numero di nevi e nevi atipici, o la presenza di grandi nevi melanocitici congeniti fa aumentare il rischio”, sottolinea Ascierto che aggiunge: “Va apprezzato il fatto che la Ferguson abbia fatto outing perché permette di porre attenzione sulla prevenzione e sui rischi per chi, come lei, deve essere controllato con maggiore frequenza”. Non serve, però, andare in ansia se la natura ci ha fatto nascere biondi o rossi: “Non bisogna temere il sole: queste persone devono soltanto essere consapevoli del fatto che hanno una maggiore predisposizione e devono prestare più attenzione facendo controlli dermatologici ben scadenzati”, rassicura Ascierto.

Le cattive abitudini da abbandonare

Ma poi ci sono gli stili di vita, a partire dall’esposizione ai raggi UV, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza. “Si stima che l’esposizione ai raggi UV raddoppi il rischio di melanoma nella popolazione generale e lo aumenti in modo marcato nelle persone con fototipo basso. Anche le lampade abbronzanti sono considerate nocive, in particolare nei giovani”. Uno studio dell’Agenzia internazionale della ricerca sul cancro (Iarc) ha evidenziato come l’utilizzo di questi dispositivi nei giovani al di sotto dei 30 anni aumenti del 75% il rischio di sviluppare il melanoma.

Attenzione in settimana bianca

Guai a pensare che d’inverno il sole non possa fare danni: “Non bisogna sottovalutare i rischi in settimana bianca, perché l’incidenza dei raggi Uv è alta in quanto la neve è fortemente riflettente e quindi bisogna mettere una buona crema solare con protezione 50+ e indossare gli occhiali anti-Uv, perché esiste anche il melanoma dell’uvea che colpisce gli occhi”, continua Ascierto.

Come accorgersi che qualcosa non va

A prescindere dal colore della pelle e dei capelli, la prevenzione dovremmo farla tutti ponendo attenzione ad alcuni segni particolari: “È importante individuare il cosiddetto ‘brutto anatroccolo’, cioè un neo che cambia forma e colore ed è più irregolare rispetto agli altri”, prosegue l’oncologo. Poi c’è la regola dell’Abcde: la A sta per Asimmetria: una metà del neo è diversa dall’altra; la B sta per Bordi irregolari: i bordi del neo non sono definiti e possono essere discontinui, frastagliati, indistinti o irregolari; la C per colore variabile: il colore è variabile e possono essere presenti sfumature di nero, rosso marrone, grigio o blu; la D si riferisce alla dimensione: c’è un cambiamento nella dimensione, che di solito aumenta. I melanomi hanno solitamente un diametro maggiore di 6 mm; infine la E riguarda l’evoluzione: il melanoma cambia in forma, dimensione o spessore.

“I nei che presentano queste caratteristiche dovrebbero essere esaminati da uno specialista. In linea di massima tutti dovremmo sottoporci ad una visita dermatologica una volta l’anno e, se si appartiene alle categorie a rischio, anche più spesso”, conclude Ascierto.



www.repubblica.it 2024-01-22 15:17:26

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