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‘Mai più handicappato’, cambia la lingua della disabilità – Ospedali italiani

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(di Emanuela De Crescenzo)
L’attuazione della legge delega sulla disabilità sarà “una
grande rivoluzione”, come più volte l’ha definita la ministra
Alessandra Locatelli, non solo dal punto di vista istituzionale
e pratico con la presa in carico delle persone con disabilità e
delle loro famiglie, con la semplificazione e la
sburocratizzazione delle procedure, con le nuove modalità di
accertamento della condizione di disabilità civile, con la
realizzazione del progetto di vita individuale ma andrà ad
incidere anche sul piano culturale cambiando il linguaggio con
cui si affronta questo tema. All’orizzonte non c’è alcuna
modifica della Costituzione sul linguaggio sulla disabilità,
anche se nell’articolo 38 ad esempio si parla di “inabili e
minorati”, ma con la riforma della legge delega verranno
eliminate le parole handicap ed handicappato e questo riguarderà
tutti gli atti normativi e tutte le pratiche burocratiche.

   
“Anche noi come la Spagna per la nostra Costituzione abbiamo
un ragionamento da fare – ammette Locatelli – e personalmente ho
iniziato a pensarci e a valutarlo. Ma al momento non è
all’ordine del giorno una modifica della Costituzione. Anche
perché è un processo complesso”. Ma in realtà per la Locatelli
“il passo più importante è già stato fatto proprio con la
riforma della legge delega 227 del 21”. E a suo dire non è cosa
da poco ma “un passaggio storico perché il concetto di
disabilità proviene dalla convenzione Onu che abolisce il
termine handicap e la persona handicappata. Questo passaggio è
davvero importante, interviene direttamente sulla quotidianità
perché viene visto tutti i giorni dai cittadini, negli uffici,
dai funzionari e mi auguro che contribuisca a cambiare
culturalmente l’approccio del linguaggio alla disabilità”.
Proprio oggi è tornato a riunirsi l’Osservatorio nazionale sulla
condizione delle persone con disabilità, in cui gli esperti
coordinatori dei vari gruppi di lavoro hanno illustrato le Linee
guida e le modalità di lavoro dei prossimi mesi. Tra gli
obiettivi operativi “primo tra tutti – come ha precisato la
ministra – la stesura del Piano nazionale per le disabilità che
sarà emanato dal Presidente della Repubblica”. La novità è che
all’interno dell’Osservatorio è stato costituito anche il gruppo
‘Donne e Violenza’ che si occuperà delle azioni di contrasto
alla violenza sulle donne con disabilità visti i tanti casi
riferiti dalle cronache.

   

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www.ansa.it 2024-01-25 11:43:50

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